Le tensioni tra Conte, Marotta e Chivu dopo Napoli‑Inter nascono da un malinteso: ecco cosa è successo davvero.
Dopo il netto 3‑1 inflitto dal Napoli all’Inter al Maradona, si è scatenata una polemica che ha coinvolto Antonio Conte, Beppe Marotta e Cristian Chivu, con dichiarazioni che hanno sollevato un polverone mediatico. Tuttavia, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, tutto nascerebbe da un equivoco, che ha spinto l’attuale tecnico del Napoli a esporsi con parole considerate gravi dai nerazzurri.

Conte attacca Marotta e Chivu: l’Inter reagisce
Subito dopo il match, Conte ha spiegato l’alterco con Lautaro Martínez come “cosa di campo”, ma ha poi aggiunto dichiarazioni che hanno irritato la dirigenza interista. L’ex tecnico nerazzurro ha criticato apertamente il comportamento della società: “Una grande squadra debba chiedersi quali sono le vere ragioni di una sconfitta e non appellarsi agli errori altrui, se no si creano alibi all’ambiente e ai giocatori”.
Parole che hanno lasciato il segno, soprattutto perché indirizzate sia a Marotta, che aveva commentato l’arbitraggio, sia a Chivu, che invece aveva mantenuto toni più distesi. La risposta di Conte, però, è andata oltre: “Io non lo avrei permesso da allenatore a un mio dirigente, o presidente, di intervenire così. Così si sminuisce anche il tecnico. Io mi sono sempre difeso da solo, non ho bisogno di papà”.
Secondo La Gazzetta dello Sport, all’interno dell’Inter queste frasi sono state considerate “gravi, sia nella forma che nel contenuto”, perché ritenute fuori luogo e inopportune.
L’equivoco che ha generato il caso
Alla base della tensione, secondo la ricostruzione della Gazzetta, ci sarebbe un fraintendimento. Conte era convinto che Cristian Chivu non avrebbe parlato ai media dopo la partita e che l’unico a esporsi sarebbe stato Marotta. In base a questa convinzione errata, avrebbe reagito duramente, pensando che il dirigente stesse parlando “a nome di tutti”.
In realtà, Chivu ha parlato pubblicamente nel post-partita, mantenendo toni pacati e mostrando fair play, ridimensionando l’episodio con Lautaro e focalizzandosi sull’andamento del match. L’intervento di Marotta, inoltre, era stato critico verso l’arbitraggio ma equilibrato: “Il rigore del Napoli ha indirizzato la partita, serve chiarezza. Rocchi aveva detto ‘basta rigorini’. Il Napoli ha legittimato la vittoria nell’ultima mezz’ora”.
Quello che doveva essere un confronto tecnico si è trasformato in un vero caso mediatico, alimentato da incomprensioni e da una comunicazione interna fraintendibile. Un retroscena che rivela quanto un piccolo errore di valutazione possa creare fratture profonde anche tra professionisti di altissimo livello.