Silvia Salis nel libro di Vespa: politica e Giorgia Meloni
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Silvia Salis: il suo “credo” e le frecciatine alla Meloni

la nuova sindaca di Genova Silvia Salis

Interessanti punti di vista da parte della sindaca di Genova, Silvia Salis, con riferimento al mondo politico e alla Premier Meloni.

Non solo le recenti dichiarazioni sull’operato del Governo in tv, Silvia Salis è stata protagonista del nuovo libro di Bruno Vespa ‘Finimondo’, di cui Il Messaggero ha riportato delle anticipazioni. Spiccano, in questo senso, oltre a degli aspetti personali, anche diversi passaggi legati all’attuale visione politica della sindaca di Genova e persino una piccola frecciatina alla Premier Meloni.

Silvia Salis ad un evento a Roma
Silvia Salis – newsmondo.it

Silvia Salis e le convinzioni politiche

Nel dialogo con Bruno Vespa, nel libro del giornalista dal titolo ‘Finimondo’, Silvia Salis ha spiegato quale sia il suo credo politico: “Sono progressista, con il cuore a sinistra e una spiccata attenzione ai diritti, alla dignità della persona e alla laicità dello Stato”, ha detto. E ancora: “Per di più, il Campo progressista ha un potere espansivo nei confronti dell’elettorato attivo e inattivo che la destra non ha”, ha detto la Salis trovando il parere contrario di Vespa.

Le frecciate alla Meloni

Come detto, però, nel libro del giornalista spiccano anche dei passaggi che coinvolto la Presidente del Consiglio: “Quando dichiara ‘sono madre, moglie e cattolica’ non ripete lo schema di Giorgia Meloni?”, ha domandato Vespa nel libro alla Salis. La risposta è stata chiara: “Si può essere madre, moglie e cattolica e avere al tempo stesso un senso laico dello Stato riconoscendo, per esempio, i figli di due madri, in modo che possano vivere sereni se una delle due venisse a mancare. Ma questo non c’entra niente con la mia collocazione personale”.

A preciso quesito di Vespa sul perché la Salis sostenga che la Meloni abbia una concezione maschile del potere, la sindaca di Genova ha risposto: “Per quanto mi riguarda, chiamatemi ‘sindaco’ o ‘sindaca’, come volete. Ma è un peccato che la prima donna alla guida del governo italiano voglia essere chiamata ‘Signor Presidente’, visto che avrebbe potuto fare un’operazione di rottura”.

Alla sottolineatura di Vespa sul fatto che nel protocollo del Quirinale non esista il genere femminile, la Salis ha replicato: “Capisco che ci sia molto da fare per il cambiamento del linguaggio, ma, se guardiamo ai dati reali, il tasso di occupazione femminile italiano è il più basso d’Europa”. A questa frase il giornalista ha sentenziato: “Giusto, ma abbiamo toccato il record storico”, parole che hanno portato la sindaca di Genova a dire la sua anche in questo senso senza risparmiare una punzecchiatura al Governo: “Se non vogliamo prenderci in giro, dobbiamo riconoscere che, in alcune regioni italiane, due donne su tre non lavorano”.

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ultimo aggiornamento: 4 Novembre 2025 9:44

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