La Procura generale libica ha ordinato la detenzione di Osama Almasri e il suo rinvio a giudizio con diverse accuse tra cui quella di tortura di detenuti.
Il suo nome aveva fatto scoppiare un vero e proprio caso in Italia e non solo. Stiamo parlando del generale Almasri che, a quanto riportato dai principali organi di stampa, è stato arrestato a Tripoli su ordine della Procura generale libica che ha ordinato non solo la detenzione dell’uomo ma anche il rinvio a giudizio con diverse accuse tra cui quella di tortura di detenuti.

Almasri arrestato a Tripoli: i dettagli
Il generale Almasri sarebbe stato arrestato a Tripoli. La Procura generale libica ha ordinato l’arresto dell’uomo dopo il rinvio a giudizio per avere torturato migranti e provocato la morte di uno di loro. A renderlo noto sono stati i principali organi di stampa internazionale citando l’emittente libica Lybia24 che ha citato a sua volta un comunicato della Procura.
Da quanto si apprende, la carcerazione è stata disposta in via preventiva dal procuratore generale Sadiq al Sour, a seguito delle indagini sulla morte di un prigioniero nella Fondazione per la riforma e la riabilitazione, struttura carceraria di Tripoli. Lì sarebbero state commesse violenze su almeno 10 detenuti. Dalle prove raccolte sarebbe quindi stato deciso di procedere con l’arresto.
L’altra indagine della Cpi
Parallelamente all’indagine interna libica, il nome di Almasri si trova anche in un fascicolo della Cpi, la Corte penale internazionale. L’organo giudiziario dell’Aia aveva, infatti, emesso un mandato di arresto nei suoi confronti il 18 gennaio 2025 per presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella prigione di Mitiga, sempre a Tripoli. Proprio questi fatti avevano portato il caso del Generale a coinvolgere anche l’Italia. Il Paese nostrano, infatti, aveva lasciato andare dopo due giorni l’uomo impatriandolo in Libia a causa di irregolarità procedurali.