Governo nei guai dopo le torture di Almasri: chiesto un risarcimento
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Direttore: Alessandro Plateroti

Caso Almasri, governo nei guai: “Chiederò un risarcimento”

Giorgia Meloni in aula

In seguito ad un caso di cronaca accaduto di recente, al governo verrà richiesto un importante risarcimento in denaro.

Nonostante i vari traguardi raggiunti dal governo, all’orizzonte per la Meloni e i restanti componenti sono presenti dei guai in vista. A causa di una responsabilità attribuita proprio al Palazzo Chigi, è stato richiesto ai governatori italiani un risarcimento in denaro. A riportare questa notizia è Open, la quale fa riferimento al caso Almasri di cui l’Italia si è resa protagonista ormai qualche tempo fa. Nonostante il mandato di cattura emesso dalla CPI, l’uomo è stato infatti riportato in Libia, nel suo luogo d’origine, proprio tramite un “volo presidenziale”.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Giorgia Meloni – newsmondo.it

Le parole di David Yambio

Ad aver richiesto questo risarcimento è stato David Yambio, il quale ha conosciuto il ricercato libico Almasri. Open ha riportato le sue dichiarazioni in merito a quanto accaduto durante la giornata di ieri, dove il ricercato è stato arrestato a Tripoli con l’accusa di tortura e uccisione: “Sono stato torturato da lui e dai suoi uomini. Mi ha preso a calci, mi ha chiamato schiavo e mi ha picchiato con i tubi. Ha anche sparato a delle persone davanti a me sia a Jadida che a Mitiga“.

Secondo l’uomo interpellato, l’arresto di Almasri è da considerarsi una vittoria, poiché contribuirà a farlo percepire anche dalle autorità libiche come un problema ingente. Dall’altro canto però, Yambio ha nuovamente rimarcato la sua delusione nei confronti dell’Italia: “Dall’altra, fa ancora più rabbia quello che è successo in Italia». Dove «Almasri è stato arrestato e poi liberato e riportato a casa. Meloni e i suoi ministri, invece di proteggere e rispettare le istituzioni per cui sono stati eletti, hanno scelto di inchinarsi alle milizie che li ricattano. E hanno deciso che le ragioni di “opportunità politica” pesano più del contrasto ai crimini contro l’umanità“.

Chiesto un risarcimento all’Italia

Proprio alla luce di questa responsabilità, la persona interpellata e la Ong coinvolta hanno dichiarato di essere intenzionati a richiedere un risarcimento al governo italiano: “Naturalmente. Abbiamo sofferto molto, mentalmente e fisicamente, quando è stato rilasciato. In quanti posti ho dovuto nascondermi in tutta Italia, perché da quando è stato liberato e ho iniziato a parlare pubblicamente, la mia vita e la mia sicurezza non sono più state le stesse“.

Riguardo ad un possibile arresto da parte della CPI, trapela un certo pessimismo soprattutto da parte dei contatti libici a disposizione.

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ultimo aggiornamento: 6 Novembre 2025 12:51

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