Le nuove regole NASpI impongono obblighi digitali e criteri rigorosi per accettare offerte di lavoro. Tutti i dettagli.
La NASpI, indennità mensile erogata dall’INPS in caso di disoccupazione involontaria, non è più quella di una volta. Il sistema, un tempo pensato come semplice rete di protezione per chi perdeva il lavoro, è stato completamente ridisegnato. Le modifiche introdotte dal decreto legislativo dell’autunno 2025, rese operative a partire da ottobre, hanno trasformato questo strumento in un vero e proprio percorso di reinserimento lavorativo obbligatorio.
Chi riceve la NASpI oggi è chiamato a diventare protagonista attivo nella ricerca di un’occupazione, con l’obbligo di aderire a un sistema digitale di tracciamento delle attività e di dimostrare disponibilità concreta ad accettare offerte lavorative ritenute congrue. La registrazione sulla piattaforma SIISL, il caricamento del Curriculum Vitae digitale, la firma del Patto di attivazione digitale e la partecipazione a incontri formativi o orientativi sono solo alcune delle nuove tappe obbligatorie.

Obblighi digitali e nuove responsabilità: cosa cambia davvero
Il primo grande cambiamento è rappresentato dall’introduzione del requisito contributivo aggiornato, in vigore dal 1° gennaio 2025. Chi presenta domanda di NASpI deve aver maturato almeno tredici settimane di contribuzione nei dodici mesi precedenti la perdita del lavoro, ma soprattutto deve dimostrare un impegno concreto nella ricerca attiva di occupazione.
In base alla Circolare INPS n. 98 del 5 giugno 2025, l’inosservanza degli obblighi digitali, come il mancato aggiornamento del curriculum o la mancata adesione al patto digitale, comporta una decurtazione del 25% della prima mensilità. In caso di recidiva, si rischia la sospensione o la perdita totale della prestazione.
Un solo errore può costarti tutto: attenzione alle offerte congrue
Il sistema non ammette leggerezze. Un solo rifiuto di un’offerta di lavoro considerata idonea può determinare la decadenza immediata dalla NASpI. Per essere definita tale, l’offerta deve riguardare un settore affine a quello di provenienza, prevedere mansioni simili e una retribuzione non inferiore a quella percepita in precedenza. Inoltre, la sede lavorativa non deve distare più di 20 chilometri dal luogo di residenza.
Nel caso di offerte non completamente in linea con questi criteri ma comunque accettabili, il beneficiario può rifiutarne due. Al terzo rifiuto, però, scatta comunque la sanzione, con sospensione o revoca della prestazione.
Anche la mancata comunicazione di nuovi contratti o fonti di reddito può costare caro. Per questo è fondamentale mantenere un dialogo costante con l’INPS e documentare ogni variazione. Il nuovo sistema digitale consente all’ente previdenziale di monitorare in tempo reale ogni inadempimento.
In definitiva, la NASpI del 2025 impone disciplina, puntualità e trasparenza. Basta una dimenticanza, una svista o una valutazione affrettata per perdere tutto. Prevenire è l’unica strategia possibile.