Misure per le donne: la manovra convince?
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Misure per le donne: la manovra convince?

Ragazze in ufficio

1,6 miliardi di donne sono tuttora ai margini del mercato del lavoro.

Tra loro, 708 milioni sono escluse per un unico motivo: le responsabilità legate alla cura della famiglia e della casa. Sono i dati dell’Oil, Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Cosa ci dicono ancora questi dati ? Che di 748 milioni di persone in età lavorativa che non possono entrare nel mercato del lavoro a causa di impegni familiari, il 94,6% sono donne: la distribuzione dei carichi di cura è completamente sbilanciata.

In questo senso, nonostante l’occupazione femminile in Italia abbia raggiunto il 53,7%, dato migliore di sempre, l’attuale manovra di bilancio non convince

I provvedimenti economici non sono infatti più diretti alle donne lavoratrici in quanto tali ma alle madri.  

Le parole di Barbara Leda Kenny

Non solo. In una recente intervista al Corriere della Sera, Barbara Leda Kenny, esperta di politiche di genere della Fondazione Brandolin, ha messo in luce che il problema è poi che tipo di lavoro viene ipotizzato per le madri: il part time.  “L’idea – sostiene Leda – è che per le donne la cura debba sempre rimanere il centro e che il lavoro retribuito, fuori casa, debba essere solo a tempo parziale”. 

Leda motiva la sua affermazione con riferimento a due specifici provvedimenti.

Il primo è l’esonero del 100% dei contributi del datore di lavoro per le aziende che accolgono la richiesta di part time delle donne con tre figli.

Leda sottolinea come spesso il part time delle donne sia involontario e dettato dall’esigenza di far fronte ai carichi di cura familiari, traendone la logica conseguenza che “con l’ agevolare il part time in un contesto in cui è prevalentemente femminile e involontario si favoriscono le condizioni che non permettono alle donne di essere indipendenti dal reddito di un uomo”.

Evidenti i limiti di libertà che questa scelta comporta: una donna dipendente dal reddito di un uomo potrà avere difficoltà a far carriera ove lo desideri, a separarsi e, in casi estremi, a lasciare il tetto coniugale in caso di violenza.

Banconote in euro
Donna sistema banconote nel portafoglio – newsmondo.it

Il secondo provvedimento che Leda discute è l’eccezione che la manovra prevede al fatto che non è prevista l’indennità di disoccupazione per chi si dimette, riconoscendola invece per le madri di bambini con meno di un anno. 

Apparentemente potrebbe sembrare una buona cosa e sicuramente sarà questo l’intento con cui il provvedimento è stato concepito. In realtà però, osserva sempre Leda “induce le donne a licenziarsi se non hanno assistenza nella cura dei figli piccoli, perché hanno comunque un introito”.

Il fatto è che, fermo un cambiamento culturale imprescindibile per cui i carichi di cura smettano di essere soltanto un compito femminile venendo invece equamente distribuiti all’interno della coppia, andrebbe potenziata l’assistenza sociale cui i nostri governi, – indipendentemente dal colore politico e a differenza di omologhi europei anche latini come Francia e Spagna – hanno sempre destinato poche risorse.

La Francia, ad esempio, adotta politiche per cui le donne che desiderano lavorare non debbano rinunciarci o limitarsi perché nessuno cucina o fa il bucato per loro ma manda presso la loro abitazione un addetto alla cucina e alle pulizie. 

Per introdurre misure del genere servono risorse economiche, è chiaro, ma un cambio di paradigma e di visione del ruolo della donna è imperativo: non può essere demandato un compito dello Stato all’adozione di policy aziendali che di norma solo le grandi realtà posso permettersi di adottare.

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ultimo aggiornamento: 21 Novembre 2025 18:49

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