In seguito alla proposta di educazione sessuale già dall’asilo, Silvia Salis è stata aspramente criticata dalla maggioranza.
I vari battibecchi tra la Meloni e Silvia Salis si sono estesi su una tematica ancora più ampia. La sindaca di Genova, come riporta Open, dopo aver proposto di trattare il tema dell’educazione sessuale già dall’asilo, ha ricevuto forti critiche da Fratelli d’Italia, partito della premier. La maggioranza ha infatti definito la sua proposta come indecente, motivando ancora di più il proprio punto di vista a riguardo.

Le critiche alla sindaca di Genova
La sindaca di Genova è stata in primo luogo contestata da La Verità. Citando infatti la sentenza di Cassazione 8.740 risalente allo scorso 2024, essa stabilisce: “l’importanza di un approccio graduale e concordato tenendo conto dell’età e della maturità degli alunni“.
Si è pronunciato in merito a questo argomento anche Francesco Maresca, assessore comunale di Genova nonché esponente di FdI: “Alla base dell’educazione sessuale c’è la famiglia, con cui la scuola collabora ma che non sostituisce. Ci sono stati casi in cui le scuole hanno portato esterni a parlare di gender senza avvisare le famiglie. Noi diciamo no“.
Nonostante le tante critiche, gli asili scelti per questo test preliminare sono in tutto quattro: Firpo a Sampierdarena, Mazzini, Monticelli e Santa Sofia. A proposito di questo test, la Salis ha aggiunto: “Crediamo che ci sia un gran bisogno di educazione sessuoaffettiva tra i giovani. A chi chiede “a cosa serve?” rispondo che se il modello di un bambino o di una bambina a casa è quello della violenza, avrà gli strumenti per capire che è sbagliato e che esiste un’alternativa“.
FdI contesta la Salis
Gianni Berrino, capogruppo di FdI in commissione Giustizia al Senato, ha così commentato la decisione della prima cittadina di Genova. Queste le dichiarazioni: “Il sindaco di Genova Silvia Salis ha introdotto l’educazione sessuale nelle scuole dell’infanzia per trecento bambini tra i 3 e i 6 anni. Ritengo che si stia oltrepassando il limite della decenza. Non è normale che bambini così piccoli vengano indirizzati per fini politici dal sindaco di Genova, Salis rispetti le direttive del ministro Valditara“.
Aggiungendo poi che nessuna lobby può entrare in un ambito così delicato, riguardante appunto dei bambini di età inferiore ai 3 anni.