Scintille in televisione sul giallo del delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi. Confronto acceso in merito al presunto sangue sull’impronta 33.
Al netto delle novità sul delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi relativamente alla perizia sul DNA trovato sotto le unghie della vittima, il caso continua ad essere molto controverso e soprattutto ad accendersi anche su altri aspetti. A ‘Mattino 5’, trasmissione di Canale 5, per esempio, il focus è tornato sulla famosa impronta 33 che ha fatto discutere l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Stasi, e il giornalista Fabio Lombardi.

Delitto di Garlasco: scontro De Rensis-Lombardi
Nel corso della trasmissione di Canale 5, ‘Mattino 5’, si è parlato ovviamente della perizia sul DNA sotto le unghie di Chiara Poggi in merito al delitto di Garlasco ma anche di altri aspetti come, per esempio, la famosa impronta 33. In questo senso la tensione è stata evidente tra il giornalista Fabio Lombardi e l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis.
Lombardi ha fatto un riferimento sui consulenti della difesa che sosterebbero la presenza di sangue nell’impronta. Una frase che non è affatto piaciuta al legale di Stasi che ha replicato: “Dottore, io adesso le parlo in maniera molto schietta perché la mia educazione credo che sia piuttosto conosciuta. “E ancora: “Non si permetta davanti a me di attribuire delle cose non dette i nostri consulenti hanno presentato un elaborato scientifico di cui lei è totalmente ignaro. Quindi quando parla dei consulenti dell’avvocato Bocellari e del sottoscritto le chiedo di essere rispettoso come d’altronde lo sono io anche quando sentiamo altri parlare veramente degli asini che volano”.
La precisazione sull’impronta 33 e il presunto sangue
De Rensis ha quindi precisato: “Noi abbiamo depositato un espertimento giudiziale riconducibile all’impronta 33 […] che verrà esaminato. Finisco dicendo che per fortuna l’eventuale testimonianza sullo scontrino e altri dati sono secretati perché questa indagine non guarda in faccia nessuno. Si ricordi come detto dal procuratore generale: ‘questa indagine non guarda in faccia nessuno’. Detto da uno come il procuratore generale Rispoli, ha una certa importanza”.
In studio è stato poi chiarito che al momento “nessuna consulenza nota dimostra che il sangue c’è su quella impronta ad oggi il sangue non c’è”, ha detto Lombardi. Da qui l’ulteriore replica di De Rensis: “Allora chiariamo dicendo che l’impronta 33 è come il muro e i lavori dei nostri consulenti davanti a me non si possono toccare”.