Il Napoli di Conte visto di recente ha dimostrato a pieno titolo come non tutti i mali vengano per nuocere.
Il Napoli ha sorpreso tutti con la sua prestazione all’Olimpico, strappando una vittoria fondamentale contro la Roma. Questo successo ha permesso alla squadra di raggiungere il primo posto in classifica, condiviso con il Milan di Allegri.
Solo due settimane fa, però, la situazione sembrava ben diversa. Dopo una sconfitta a Bologna e uno sfogo pubblico del tecnico Antonio Conte, una parte dei tifosi azzurri chiedeva la sua testa. Eppure, in un breve lasso di tempo, il Napoli ha invertito la rotta, ottenendo tre vittorie consecutive e mostrando una crescita evidente.

Una nuova identità tattica per il Napoli
La partita contro la Roma ha evidenziato la nuova identità tattica imposta da Antonio Conte. La squadra ha adottato un pressing intenso, che ha messo in difficoltà gli avversari, togliendo loro ossigeno e certezze. Con oltre il 60% di possesso palla, il Napoli ha saputo attendere il momento giusto per affondare il colpo decisivo.
Il gol è arrivato con un contropiede fulmineo, eseguito alla perfezione, che ha premiato la strategia del tecnico. Questo approccio ha dimostrato quanto sia stato efficace il lavoro svolto da Conte per ridare alla squadra una chiara identità e solidità nel gioco.
Nonostante l’emergenza dettata dalla perdita di giocatori come De Bruyne e Anguissa, la squadra riesce ugualmente a imporsi sui suoi avversari anche grazie ad una costruzione di gioco rapida e imprevedibile.
La sfida tra due maestri del calcio italiano
Dall’altra parte del campo, Gasperini ha cercato di mantenere la sua consueta impostazione di marcature a uomo e aggressività. Nonostante guidasse la squadra dalla tribuna a causa di una squalifica, il tecnico non è riuscito a piegare il sistema di Conte. Il Napoli ha affrontato l’approccio aggressivo della Roma, adattandosi e ribaltando la situazione a suo favore.
La difesa a tre è stata fondamentale, così come il contributo di Neres e Lang, ritornati in forma dopo essere stati poco utilizzati. Alla fine, si ritrovano al vertice della Serie A due allenatori di grande spessore: Allegri e Conte. Entrambi rappresentano due stili diversi ma efficaci, figli di una scuola calcistica che continua a dominare il campionato italiano.