Di recente, sono emersi alcuni dettagli circa la passione per le auto da parte dell’ex tennista Nicola Pietrangeli.
Il tennis italiano ricorda con affetto Nicola Pietrangeli, leggenda delle racchette, scomparso il 1° dicembre 2025 all’età di 92 anni. Nato a Tunisi e primo italiano a vincere uno Slam, Pietrangeli non solo è stato un pioniere nel suo sport, ma ha anche rappresentato l’Italia nella Hall of Fame del tennis mondiale. Con due Roland Garros e 67 titoli nel suo palmarès, ha mantenuto un record imbattuto di 164 presenze in Coppa Davis. Tuttavia, la sua vita non si limitava ai campi da gioco: Pietrangeli coltivava una passione altrettanto forte per i motori, una passione che ha accompagnato ogni fase della sua vita.

Un amore per le auto che iniziò con una Ferrari
Un episodio emblematico di questa passione è legato all’acquisto di una Ferrari 308, un lusso che Pietrangeli si concesse grazie ai guadagni del Totocalcio. Con il consiglio del commercialista, il campione si recò da Vincenzo Malagò per acquistare la sua prima Rossa.
Tuttavia, l’auto non fu esente da imprevisti: durante un sorpasso sull’Aurelia, la Ferrari iniziò a balbettare, lasciando Pietrangeli in una situazione critica in carreggiata opposta. Fortunatamente, nessuno sopraggiunse e il campione portò a termine quello che definì il “sorpasso più lento della storia”. L’esperienza lo portò infine a vendere la vettura a Montecarlo.
Un percorso unico tra motori e ironia
La relazione di Pietrangeli con il mondo dei motori non si fermò alla Ferrari. Nel 1959, l’anno del suo primo trionfo al Roland Garros, arrivò alla finale alla guida di una Buick cabriolet, auto non sua ma prestata da Candida, celebre spogliarellista del Crazy Horse. L’ironia del campione emerge anche dalla sua esperienza alla Lancia, dove contribuì alla sponsorizzazione Alitalia sulla Lancia Stratos da rally. Pietrangeli risolse iniziali tensioni con l’ingegner Florio con la sua proverbiale ironia, costruendo una solida collaborazione. Anche la sua rivalità con Adriano Panatta si tradusse in una competizione su pista durante la Celebrity Race a Imola nel 1988, dove Pietrangeli riuscì a prendersi una rivincita vincente.
Una vita vissuta con passione e ironia fino all’ultimo
Fino ai suoi ultimi giorni, Pietrangeli non rinunciò a guidare. Preferiva una Toyota iQ, auto compatta ideale per le strade di Roma, e si dispiacque quando la produzione di questo modello cessò. Il campione ha saputo vivere con eleganza e passione, cercando sempre quella libertà che solo i motori potevano offrirgli. In suo onore, la camera ardente sarà aperta il 3 dicembre nello stadio a lui intitolato al Foro Italico, con i funerali che si terranno nella chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio. Nicola Pietrangeli ha lasciato un’eredità di agilità, ironia e amore per la vita, che continuerà ad ispirare oltre il mondo del tennis.