Bassetti e l'aviaria come prossima pandemia
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Bassetti avverte: “Sarà la prossima pandemia”

Matteo Bassetti

Bassetti ha svelato quella che, secondo le sue analisi e secondo i dati raccolti da altri colleghi, sarà la prossima pandemia.

Dopo aver parlato dei pericoli legati alle nuove varianti influenzali, Bassetti ha fatto un cenno a quella che sarà probabilmente la nuova pandemia. Come riportato da Adnkronos, l’infettivologo si è espresso su un nuovo pericolo. Si tratta di un virus trasmissibile da uomo a uomo, ed è molto più vicino di quanto si possa credere: l’aviaria.

Matteo Bassetti
Matteo Bassetti – newsmondo.it

Le parole dell’infettivologo Bassetti sull’aviaria

Così, l’infettivologo ha avvertito la popolazione sul prossimo pericolo da cui salvaguardarsi: “Il mondo scientifico non ha nessun dubbio che l’aviaria sarà la prossima pandemia, si tratta solo di stabilire quando“.

L’allarme sull’aviaria era già stato lanciato dall’Ecdc. A questo proposito, Bassetti ha poi aggiunto: “Manca pochissimo e questo virus sarà trasmissibile da uomo a uomo. Il fatto che gli uccelli siano così ‘carichi’ di H5N1 dimostra che il virus si sta sempre di più avvicinando a noi. Per chi è capace di predire ci sarà tempo di organizzarsi, per chi nega ci saranno problemi. Spero l’Italia si adegui a questo alert dell’Ecdc e si organizzi di conseguenza“.

L’infettivologo ha poi concluso: “Questo autunno l’Europa ha registrato un forte aumento dei casi di influenza aviaria A/H5N1 negli uccelli selvatici e nel pollame. L’ampia circolazione tra i volatili aumenta il rischio di esposizione umana ad animali infetti e di successiva trasmissione del virus all’uomo“.

La dichiarazione di Ciccozzi

Si è espresso sull’argomento anche l’epidemiologo Massimo Ciccozzi: “L’ipotesi che ci sarà una prossima pandemia è nella storia dell’umanità, non sappiamo di cosa e quando. L’influenza aviaria preoccupa perché troviamo tanto virus negli uccelli selvatici e nel pollame. In Usa abbiamo assistito poi al salto di specie nelle mucche e non è una cosa buona“.

Aggiungendo poi: “Noi dobbiamo evitare che il virus infetti così tanti animali, perché ogni volta fa delle mutazioni e nessuno ci assicura che un giorno non faccia un salto nell’uomo e poi si inneschi la trasmissione interumana: con il tasso di letalità alto dell’influenza aviaria, è un’ipotesi da scongiurare assolutamente. Serve quindi tanta sorveglianza veterinaria, e in Italia siamo tra i migliori con la rete degli istituti zooprofilattici, e poi si devono fare le analisi degli animali. Sarebbero anche da evitare gli allevamenti intensivi dove il virus passa un animale all’altro. Al momento, grazie al cielo, non è stata provata la trasmissione interumana, ma dobbiamo assolutamente evitarla“.

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ultimo aggiornamento: 5 Dicembre 2025 12:46

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