Mamdani è riuscito ad ottenere la prima posizione in una classifica piuttosto particolare, quelle delle parole più mal pronunciate del 2025.
L’elezione a nuovo sindaco di New York di Mamdani ha suscitato pareri contrastanti. L’espressione positiva della sinistra ha, come da pronostico, incontrato il parere contrario espresso da parte della maggioranza nostrana. Il primo cittadino della “Grande mela” ha inoltre ottenuto un risultato piuttosto insolito. Come riportato dalla speciale ricerca di Babbel e The Captioning Group, il nuovo eletto ricopre il primo posto nella classifica delle parole più mal pronunciate del 2025.

Le parole più mal pronunciate del 2025: la classifica
Con cadenza annuale, negli USA avviene una ricorrenza particolare. Viene infatti stilata una classifica ideata da Babbel e The Captioning Group, i quali si occupano di monitorare le parole peggio pronunciate da giornalisti, politici e personaggi pubblici.
A ricoprire la prima posizione è proprio Zohran Mamdani, il quale è solito scambiare diverse consonanti. Per esempio, pronunciando il “Louvre” come “Luvra”. Anche se, in questo caso, essendo la pronuncia in questione complicata per un anglofono, può essere un errore tutto sommato trascurabile.
Un’altra parola pronunciata in maniera scorretta è stata “acetaminophen”, meglio noto come paracetamolo. Seguono poi l’avvocato Alex Murdaugh, condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie e del figlio nel 2021 e il farmaco Mounjaro, elemento di punta per la campagna anti-obesità.
Lo scopo secondario della classifica
Nonostante questa classifica possa sembrare solo ed esclusivamente denigratoria, seppur mantenga una sua ilarità di base, il suo scopo non è affatto questo. Questa curiosa lista riflette infatti, le tematiche che hanno caratterizzato questo 2025.
Partendo proprio dall’elezione di Mamdani, passando poi per la cura all’obesità e tutti i dibattiti sulla salute che ne sono scaturiti. Questa classifica pone inoltre l’accento sull’importanza della pronuncia, in un’epoca digitale dove anche il più “innocuo” degli errori non può sottrarsi al giudizio della rete.
Soprattutto se questo viene riportato da figure autorevoli come Babbel.