Delitto di Garlasco: l'intercettazione che "scagiona" Alberto Stasi
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Delitto di Garlasco: “Se la prenderanno con me”, l’intercettazione che “scagiona” Stasi

Alberto Stasi

Nuovi elementi legati al delitto di Garlasco e all’omicidio Chiara Poggi. Le frasi di Alberto Stasi e suo padre intercettate.

Non solo il focus della difesa di Sempio relativa agli oggetti “comuni” che potrebbero essere stati toccati dall’uomo e da Chiara Poggi prima della sua uccisione. Il giallo del delitto di Garlasco si è arricchito in queste ore di altri dettagli relativi, questa volta, ad Alberto Stasi e ad una intercettazione con suo padre, Nicola, che potrebbe giocare un ruolo nella sua ipotetica futura scarcerazione.

Mappa di Garlasco
Segnalino su Garlasco – newsmondo.it

Delitto di Garlasco: l’intercettazione tra Alberto Stasi e il padre

Il caso del delitto di Garlasco continua ad essere al centro dell’attenzione per ovvie ragioni. A ‘Quarta Repubblica’, trasmissione di Rete 4 con Nicola Porro, è stata mandata in onda una intercettazione importante tra Alberto Stasi e suo padre Nicola. Un dialogo molto importante che fa capire bene lo stato d’animo dei protagonisti dopo l’omicidio di Chiara Poggi. Nello specifico, tale comunicazione intercorsa tra i due risalirebbe al 23 agosto 2007, ovvero circa dieci giorni dopo la morte della ragazza.

“Se la prendono con me”: il dialogo

“La nostra speranza è che trovino subito qualcosa da queste indagini su tutti quei reperti che hanno lì a Parma, se no è la nostra rovina”, si sente dire nell’intercettazione da Nicola Stasi. E ancora: “Cercare di risollevarti”, ha continuato l’uomo. A quel punto, ecco Alberto rispondere disperato: “Peggio di così non poteva andare. La persona sbagliata nel momento sbagliato e nel luogo sbagliato” dato che “l’ho vista per ultimo io, l’ho trovata io ed ero a casa da solo”.

Il padre di Stasi ha quindi ripreso la parola ricordando al figlio: “Sei innocente. Seppur sia tutto contro di noi, non hanno ancora finito le indagini e in quella casa non hanno trovato tutto”. A quel punto il ragazzo ha risposto: “Con tutto il casino che c’è, se le prenderanno con me“.

In un’altra intercettazione, questa volta con un amico, e risalente al 9 settembre 2007, ecco un dettaglio che potrebbe scagionare Stasi: “Venerdì ho avuto la visita e hanno sequestrato l’antifurto“. L’amico ha quindi risposto: “Da lì però non si vede il numero di entrate e uscite”.

Stasi ha aggiunto: “No (che non si possono vedere ndr), anche perché l’abbiamo chiesto subito a quello che ce l’ha montato. […] Quella della Chiara si […]. Il problema che il mio è vecchio se no ero ok. L’ho messo entrato in casa e l’ho tolto tipo a mezzogiorno e mezzo […]”. Tali affermazioni, va detto, non sarebbero appunto verificabili in quanto manca proprio quella memoria che avrebbe potuto registrare l’attivazione e la disattivazione dell’allarme, cosa che sarebbe potuta essere usata quasi come un alibi per Stasi.

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ultimo aggiornamento: 10 Dicembre 2025 10:50

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