Cosa non è ancora stato chiarito in merito al delitto di Garlasco: il giallo delle luci accese e dell’auto color “chiaro”.
Si torna a parlare di un mistero mai veramente affrontato e, di conseguenza, ancora oggi irrisolto, collegato al delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi. Nello specifico delle luci accese che alcuni testimoni hanno garantito di aver visto nella dimora della nonna della vittima che, però, risultava vuota da qualche tempo. Inoltre, anche la presenza di un’auto sospetta non è mai stata analizzata veramente.

Delitto di Garlasco: il testimone e le luci accese dalla nonna di Chiara
A fare un focus sul delitto di Garlasco e la situazione legata al mistero delle luci accese nella casa della nonna di Chiara Poggi è stata in queste ore Fanpage che ha riportato quanto risulta dai verbali delle forze dell’ordine relativi alle deposizioni dei vicini di casa. Nello specifico, in occasione del verbale rilasciato il 22 agosto del 2007, un vicino ha spiegato ai carabinieri di Garlasco di aver visto le luci accese nell’abitazione che sarebbe dovuta essere vuota.
Intorno alle 22.10-22.15 del giorno 12 agosto 2007 (ovvero la sera prima dell’omicidio di Chiara Poggi ndr), un vicino aveva notato “le luci accese delle stanze poste al piano superiore della villetta in uso a Mariuccia Galli, madre di Rita Preda e la nonna di Chiara Poggi”. E poi: “Nell’occasione notava anche che davanti alla recinzione della villetta era in sosta una autovettura, della quale non sapeva indicare la marca né il modello né il colore. Tale circostanza lo colpiva particolarmente perché sapeva che la proprietaria di casa da diversi mesi si trovava ricoverata presso la casa di cura di Gropello Cairoli”, si legge sui verbali riportati da Fanpage.
Il giallo sull’auto di colore “chiaro”
Un altro vicino avrebbe poi sollevato un altro dubbio, ancora oggi irrisolto. In un’altra deposizione, infatti, ecco un signore aver spiegato di “aver notato presso l’abitazione di quest’ultima tra le 21.30 e le 2 del giorno 11 e/o 12 agosto, parcheggiata una autovettura di piccole dimensioni di colore chiaro della quale non sapeva indicare né la marca né il modello”.
Dal verbale risulta che l’unica certezza legata alla vettura era il fatto che questa fosse ripartita “verso le 2”. Sempre tale vicino aveva riferito che aveva sempre visto l’auto “accostata al muro perimetrale dell’abitazione” dell’anziana. Su questi due misteri, come detto, però, nel corso degli anni non ci sono stati sviluppi.