Alcuni casi di lebbra in Europa hanno portato l’intera popolazione europea ad allarmarsi. Ecco come stanno le cose secondo Matteo Bassetti.
Solamente qualche giorno fa aveva parlato di quella che potrebbe essere la “nuova pandemia”. Ora, invece, Matteo Bassetti, direttore del Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha fatto il punto sull’allarme lebbra scoppiato in Europa dopo che alcuni casi sono stati individuati precisamente in Romania e in Croazia.

Allarme lebbra in Europa: la situazione secondo Bassetti
Nei giorni scorsi ha destato forte preoccupazione la notizia di alcuni casi di lebbra registrati in Europa con particolare riferimento a Romania e Croazia. In questo senso, Matteo Bassetti, direttore del Malattie infettive del San Martino di Genova, ha voluto fare il punto della situazione dopo l’allarme scattato a livello internazionale.
“In Europa, dopo tanti anni, si torna a parlare di lebbra. In Romania e in Croazia infatti sono stati identificati 5 casi di lebbra. La lebbra è tutt’altro che un problema superato“, ha esordito in un post social l’esperto. “Si tratta di una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo, causa di sofferenze, disabilità, stigma ed emarginazione, soprattutto tra le fasce più povere della popolazione, nei paesi in via di sviluppo e non solo. Da secoli, la lebbra, che andrebbe più correttamente chiamata malattia di Hansen, si porta dietro una lunga scia di sofferenze fisiche, psichiche e stigma sociale. Anche nel linguaggio comune, essere ‘lebbrosi’, cioè malati di lebbra, è usato come espressione paradigmatica del massimo grado di emarginazione”.
I pericoli per i cittadini e come comportarsi
Nel suo post su Instagram, Bassetti ha quindi fatto, come sempre, informazione sottolineando prima di tutto cosa sia davvero la lebbra, come si trasmetta e come si curi. “La lebbra (anche definita morbo di Hansen) è una malattia infettiva cronica causata dal batterio Mycobacterium leprae. Può colpire la pelle e i nervi delle mani e dei piedi, ma anche gli occhi e le mucose nasali, oltre che altri organi come i reni e i testicoli. In passato si pensava che fosse una malattia altamente contagiosa e per questo motivo devastante, in realtà ad oggi sappiamo che il contagio non è facile anche se si viene in contatto con un soggetto infetto, oltretutto da quando sono disponibili antibiotici appropriati, la malattia è assolutamente curabile; nel caso in cui venga trascurata può tuttavia causare deformità fisiche, cecità e insufficienza renale”.
L’esperto ha continuato: “Con una diagnosi e un trattamento antibiotico precoce la malattia può essere efficacemente curata. Senza peraltro interferire in modo rilevante con la vita quotidiana del soggetto colpito che potrà quindi continuare a lavorare durante e dopo la terapia. Occorre anche ricordare che i soggetti in terapia antibiotica non sono più contagiosi. Non bisogna quindi allarmarsi. Se anche ci saranno casi di importazione nel nostro paese abbiamo tutti gli strumenti per affrontare il problema al meglio. Evitiamo quindi luoghi comuni, allarmismi e stigma che finiscono di fare male a tutti”.