Tra qualche mese il reddito di cittadinanza verrà abolito, ma per il momento il governo non ha ancora emanato un provvedimento sostitutivo.
Ritornano ad accendersi le polemiche sul reddito di cittadinanza. Mancano sei mesi alla scadenza del reddito di cittadinanza: nel mese di agosto il 500mila perderanno il sussidio. Precedentemente il governo aveva annunciato che avrebbe preso dei provvedimenti per aiutare le famiglie che percepivano il reddito.
Ancora però nessun provvedimento è stato messo in atto, e a distanza di soli sei mese dallo scadere del sussidio alcuni italiani temono. Giorgia Meloni già durante le elezioni politiche del 25 settembre aveva annunciato che, qualora fosse salita al governo, avrebbe eliminato o perlomeno modificato il reddito di cittadinanza. Secondo quanto riferito dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la stretta sul reddito di cittadinanza prevede una “riduzione da 8 a 7 mesi” delle mensilità. A partire dal 2023 il sussidio verrà tolto ai lavoratori “occupabili”.
Cosa comprende la modifica
Con la modifica delle modalità per percepire il sussidio, a partire dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni – abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età – il reddito di cittadinanza è stato riconosciuto. Il sussidio verrà accreditato solo per 7 mensilità.
Il reddito quindi non verrà abolito per tutti, ma solo per coloro che sono considerati abili al lavoro. Nella fattispecie si tratta di coloro che hanno meno di 60 anni e nel cui nucleo familiare non ci sono disabili, minorenni o persone con più di 60 anni.
“Continuo a ritenere che il reddito di cittadinanza, come è stato in precedenza il Rei, sia uno strumento necessario per contrastare la povertà. L’Italia ha la necessità di una misura universale. Sarebbe un errore pensare di smantellare ed eliminare quella prestazione assistenziale. Sono invece convinto della necessità di aprire una discussione per cambiarlo e migliorarlo per quanto riguarda gli occupabili”. Sono queste le dichiarazioni del leader della Cisl, Luigi Sbarra.