Tra i rincari in vista per il 2023, gli italiani dovranno prepararsi ad una ennesima stangata che riguarda il costo dei mezzi pubblici.
Con il 2023 scattano i rincari che oltre a riguardare il prezzo dei carburanti, includono anche il prezzo per i biglietti del trasporto sui mezzi pubblici locali. Saranno interessati dagli aumenti i biglietti per tram, metro e bus in gran parte delle città italiane.
I rincari colpiscono anche le tratte compiute dai mezzi pubblici, oltre all’aumento delle accise su assicurazioni, sanzioni, pedaggi e benzina. Come se non bastasse la mazzata subita a livello europeo nel 2022, adesso a inizio del nuovo anno assisteremo a degli ulteriori aumenti.
L’associazione Assoutenti ha segnalato degli aumenti in vista per quanto riguarda il prezzo dei ticket per il trasporto pubblico. Nella fattispecie, a Napoli il prezzo del ticket ha già subito un aumento da qualche mese, passando da 1 euro a 1,20 euro.
Stessa situazione a Torino, dove il biglietto urbano è già aumentato durante il periodo estivo, arrivando a costare 1,70. Per il momento, il prezzo resterà invariato. Per quanto riguarda Milano, a partire dal 9 gennaio il biglietto verrà a costare 2,20. Nella fattispecie si tratta di un aumento di 20 centesimi.
Sempre a Milano, i prezzi degli abbonamenti urbani mensili e annuali non subiranno aumenti. A Parma il prezzo del ticket aumenta invece di 10 centesimi per le corse semplici, passando da 1,50 euro a 1,60 euro. A Ferrara il costo del ticket passa da 1,30 a 1,50 euro. Invece a Foggia, a partire dal mese di marzo, la corsa semplice verrà a costare 1 euro: si tratta di un aumento di 10 centesimi.
Durante un’intervista a RomaToday la Regione Lazio ha spiegato che è al lavoro per fare in modo di non incorrere nell’aumento del costo dei biglietti Atac attraverso la ricerca dei fondi necessari “in modo da non ledere i bilanci delle aziende coinvolte, ed evitare assolutamente che l’aggravio dei costi ricada sulle tasche degli utenti, e in particolare sulle fasce più deboli della popolazione. Anche perché l’aumento del biglietto comporterebbe inevitabilmente un aumento dell’uso dei mezzi privati, a scapito della qualità dell’aria e dell’ambiente in cui viviamo e che sentiamo il dovere e la necessità di tutelare, sempre”.
