Coronavirus, “quattro o cinque giorni per vedere gli effetti degli assembramenti per gli Europei”

Coronavirus, “quattro o cinque giorni per vedere gli effetti degli assembramenti per gli Europei”

L’immunologo Abrignani sugli assembramenti per l’Italia campione d’Europa: “4 o 5 giorni per avere i primi picchi”.

ROMA – Intervenuto ai microfoni di Agorà, trasmissione in onda su Rai3, l’immunologo Abrignani ha parlato degli assembramenti per l’Italia campione d’Europa. “Fra 4 o 5 giorni – ha detto il membro del Cts riportato dall’Ansa – se osserveremo dei picchi di contagio nelle città dove ci sono stati comportamenti a rischio, vedremo se abbiamo rischiato troppo. Speriamo di vedere gli stessi risultati che ci sono stati in passato, dove non si è arrivati ad un aumento dei casi. A quei tempi era la variante Alfa che impazzava, meno diffusiva ma non ci sono stati i numeri che temevamo“.

I timori di Abrignani

I timori di un possibile aumento dei contagi Abrignani li ha espressi anche a La Repubblica. “Nessuno sa ancora quanto incideranno – le parole dell’immunologo riportate dall’Adnkronos possiamo dire che si è trattato di un comportamento a rischio […]. In questa situazione non piacevole, ci fa star bene vedere che, dove il tasso di vaccinazione è ampio, si è protetti dalle forme gravi […]. In Italia non stiamo mollando come in Gran Bretagna per quanto riguarda le misure, ma presto arriveremo gli stessi loro casi. Si tratta di un vantaggio perché in base a qullo che succede nel Regno Unito prenderemo le nostre decisioni“.

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Speranza proroga i monoclonali fino al 31 gennaio

In attesa di capire un eventuale aumento dei contagi per gli assembramenti, il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di prorogare l’utilizzo dei monoclonali in Italia, compresi anche quelli prodotti dalla Gsk, fino al 31 gennaio 2022.

Si tratta di un passaggio fondamentale nella lotta al Covid. Un’arma in più in un periodo che si preannuncia di convivenza con il virus. L’obiettivo da parte del Governo, infatti, è arrivare il prima possibile alla fase endemica del virus. Una parte che dovrebbe far registrare casi ma non aumentare la pressione sui servizi sanitari.

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