Grano: accordo senza la Russia è pericoloso

Grano: accordo senza la Russia è pericoloso

La Russia si ritira dall’accordo di Istanbul sul grano e i prezzi si impennano. Il Cremlino ricatta che è difficilmente fattibile un accordo senza Mosca.

Sabato il presidente Putin ha dichiarato la sospensione temporanea dell’accordo sul grano. Mosca chiarisce che non è una decisione definitiva ma solo sospesa. La Russia “ha accettato l’intesa per aiutare i Paesi più poveri, ma solo dal 3% al 5% è andato a coloro che ne hanno bisogno” ha attaccato il presidente russo. La sospensione dell’accordo sulle esportazioni di grano ucraino arriva dopo l’attacco con droni alla flotta russa.

Secondo Mosca, Kiev avrebbe utilizzato il corridoio del grano per l’attentato in Crimea. L’agenzia Interfax riporta le parole del portavoce del Cremlino Peskov secondo cui, un accordo senza la partecipazione della Russia è “difficilmente fattibile”.

“Nelle condizioni in cui la Russia parla dell’impossibilità di garantire la sicurezza della navigazione in queste aree, un accordo del genere è difficilmente fattibile, e assume un carattere diverso: molto più rischioso, pericoloso e non garantito”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino.

Nave mare estrazione

Mosca usa “la fame come un’arma”

Intanto proseguono le trattative tra Ucraina, Turchia e Onu per il proseguimento delle esportazioni alimentari ucraine. Nonostante il ritiro della Russia è previsto un transito di 16 navi nel Mar Nero a breve. Il presidente turco è determinato a proseguire con l’accordo congiunto firmato a luglio che ha “fornito una relativa riduzione della crisi alimentare, offrendo 9,3 milioni di tonnellate di grano ucraino al servizio del mondo”.

Erdogan ha assicurato che la Turchia continuerà a cercare una soluzione a questa crisi alimentare. Secondo Ankara si dovrebbe tenere separata la guerra dall’accordo sul grano. L’Onu e l’Ue hanno esortato Mosca a revocare la sua decisione mentre la Nato ha accusato la Russia di usare la fame come arma. Per gli Usa si tratta di un “ricatto collettivo” quello di Putin a tutto il mondo. La decisione “non colpisce solo l’Ucraina ma è una punizione collettiva a tutti quei Paesi che hanno bisogno del grano” ha detto il dipartimento di Stato.

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