Accordo tra Ue e Pfizer, in arrivo altre 1,8 miliardi di dosi per varianti e terze somministrazioni

Accordo tra Ue e Pfizer, in arrivo altre 1,8 miliardi di dosi per varianti e terze somministrazioni

Terzo accordo tra Ue e Pfizer. Nel prossimo triennio previste 1,8 miliardi di dosi per le varianti e terze dosi.

ROMA – E’ stato firmato un nuovo accordo tra Ue e Pfizer in questa lotta contro il Covid. Il contratto prevede nel prossimo triennio una fornitura di quasi 2 miliardi di dosi per il terzo richiamo e le varianti. Un’intesa che consente all’Unione Europea di avere 900 milioni di dosi in pochi giorni.

I contatti tra Bruxelles e la casa farmaceutica proseguono per cercare di avere a disposizioni in futuro anche altre dosi. L’obiettivo, infatti, è garantire ai cittadini la terza dose già il prossimo autunno.

Von der Leyen: “Il nuovo contratto ora è in vigore”

L’annuncio è stato dato da Ursula von der Leyen: “Abbiamo siglato il nostro nuovo contratto con Pfizer e BioNTech 2021-2023. Garantirà fino a 1,8 miliardi do dosi per la nostra lotta contro il Covid e le sue varianti. Seguiranno altri contratti con altre società per proteggere l’Europa e il mondo. Con la nostra firma il contratto è in vigore. E’ una buona notizia per la nostra lotta a lungo termine per proteggere i cittadini europei dal virus e dalle sue varianti“.

Dobbiamo essere un passo avanti al virus – ha detto Kyriakides riportata da Fanpage ciò significa avere accesso a vaccini adattati per proteggerci dalla minaccia di varianti, a vaccini di richiamo per prolungare l’immunità e proteggere la nostra popolazione più giovane […]“.

Vaccino

Oms: “Vaccini efficaci contro le varianti”

Un accordo spinto anche dall’Oms. Il direttore regionale per l’Europa, Hans Kluge, ha ribadito che “tutte le varianti che sono emerse finora rispondono ai vaccini disponibili e approvati. E queste mutazioni possono essere controllate con lo stesso sistema sanitario e le misure sociali adottate finora“.

Ancora – ha aggiunto Kluge riportato dall’Ansanon è sicuro riprendere i viaggi internazionali […]”. Ma su questo tema l’Unione Europea sembra essere destinata a proseguire per la strada intrapresa con il green pass.