Accuse contro Pietro Orlandi: “Sono impazziti”

Accuse contro Pietro Orlandi: “Sono impazziti”

Il fratello di Emanuela Orlandi replica le accuse per non aver consegnato una lista di nomi: “Ma chi si rifiuta di fare i nomi?”.

L’articolo di Vatican News lo accusa di non voler fare i nomi di chi gli ha riferito le informazioni sulle presunte abitudini di Giovanni Paolo II.

Su tutte le furie Pietro Orlandi, fratello di Emanuela scomparsa nel centro di Roma in un pomeriggio di giugno del 1983, commenta le accuse nei suoi confronti senza alcuna base.

Pietro Orlandi

La replica di Pietro

“Ma sono impazziti, ma cos’è questo gioco sporco? Ma chi si rifiuta di fare i nomi? Ma se gli abbiamo dato una lunga lista di nomi, ma perché? Altro che strumentalizzare le parole, qui in questo titolo c’è il peggio del peggio”, tuona Pietro Orlandi disapprovando la ricostruzione degli incontri con il pm Alessandro Diddi.

In un lungo post su Facebook, il fratello di Emanuela dichiara di essere andato “a verbalizzare proprio per fare i nomi, tra gli altri, riguardo i famosi messaggi whatsapp affinché fossero convocati e interrogati e ora hanno il coraggio di dire che non ho fatto nomi? Mi auguro solo sia un’incapacità nel riportare le notizie da parte del giornalista e non una dichiarazione del Promotor

La lista con i 28 nomi

Laura Sgrò, legale di Pietro Orlandi, aveva preparato insieme a lui una memoria con copie delle chat, i nomi e tutte le dichiarazioni “che mi sarei apprestato a dire a voce”. “La Sgrò prima di uscire dalla stanza ha consegnato in doppia copia il memoriale, che è stato protocollato e letto a voce alta dallo stesso Diddi. Una copia al promotore e una all’avvocato”, continua Pietro.

Si conferma quindi la lista con i 28 nomi da interrogare data al Promotore di Giustizia Vaticana. “Chi sta ostacolando la giustizia? Io mi sento aggredita e oggi non avrei dovuto dire nulla: Pietro Orlandi è stato ascoltato e ha fornito tutti gli elementi che erano in nostro possesso”, ha detto all‘AGI l’avvocato Laura Sgrò.

Pietro è stato ascoltato per otto ore l’11 aprile da Alessandro Diddi, al quale è stata consegnata la lista con i nomi chiedendo esplicitamente “che siano presto ascoltate”. Dal momento che il Promotore aveva chiesto di ascoltare Pietro Orlandi da solo, senza la presenza dell’avvocato, la Sgrò era uscita dal Vaticano incontrando le agenzie di stampa l’hanno chiamata perché secondo vaticannews “io mi sarei rifiutata di fare al Promotore di Giustizia i nomi in relazione alle presunte accuse a Wojtyla”.

“Pietro Orlandi non ha mai accusato Papa Wojtyla”

“Sia, infine, bene inteso, perché evidentemente di questo si tratta, che Pietro Orlandi non ha mai accusato di nulla Sua Santità di Giovanni Paolo II e nessuna persona che io rappresento lo ha mai fatto. Ha chiesto approfondimenti su fatti a lui riferiti”, ha dichiarato Laura Sgrò.

“Tutti i miei assistiti, invece, chiedono, da quaranta lunghi anni, giustizia e verità per la loro amata Emanuela. Il mio invito, pertanto, è quello di ricondurci tutti alle parole di Sua Santità Papa Francesco, a quella leale collaborazione cui mi invito’, oramai quasi un anno e mezzo fa, Sua Santità stessa”, conclude.

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