L’Asi ha presentato la scoperta di un lago di acqua liquida e salata a un chilometro e mezzo sotto la superficie di Marte.
C’è acqua su Marte. La straordinaria scoperta scientifica è stata quest’oggi diffusa e presentata dall’Agenzia spaziale italiana, dall’Istituto nazionale di astrofisica, dall’Università Roma Tre, dalla Sapienza, dalla Gabriele D’Annunzio di Pescara e dal Consiglio nazionale delle ricerche.
Secondo quanto riferito dall’Ansa, sotto la superficie di Marte, a un chilometro e mezzo di distanza dai ghiacci del Polo Sud, vi sarebbe un grande lago di acqua salata e liquida. A scoprirlo è stato il radar italiano Marsis delal sonda Mars Express.
Acqua su Marte: scoperto un lago sotterraneo
La scoperta ha dello straordinario: testimonierebbe la possibilità di vita su Marte, o quantomeno la capacità del pianeta di ospitare forme di vita. Il lago sotterraneo esiste da molto tempo, è formato da acqua liquida e salata ed è protetto dai raggi cosmici.
Secondo Roberto Battiston, presidente dell’Asi, tale scoperta è una delle più importanti degli ultimi anni: “Sono decenni che il sistema spaziale italiano è impegnato nelle ricerche su Marte insieme a Esa e Nasa. I risultati di Marsis confermano l’eccellenza dei nostri scienziati e della nostra tecnologia e sono un’ulteriore riprova dell’importanza della missione europea a leadership italiana ExoMars, che nel 2020 arriverà sul pianeta rosso alla ricerca di tracce di vita“.
Marte ha un lago sotterrane: il pianeta è abitabile?
Il lago, con un diametro di 20 chilometri e una forma vagamente triangolare, è stato individuato dal radar Marsis, ideato da Giovanni Picardi dell’università La Sapienza di Roma.
Durante la presentazione della scoperta, il professor Orosei dell’Istituto di radioastronomia di Bologna dell’Inaf ha spiegato: “C’è stato un tempo in cui Marte era abitabile, con un clima simile alla Terra, ma nel tempo il pianeta ha perso la sua atmosfera, con l’effetto serra che riscaldava, e l’acqua che si ghiacciava e poi scompariva. Restavano i segni lasciati dalla presenza dell’acqua, ma restava da capire dove fosse finita e capire dove andare a cercarla“.