La BCE pubblica il primo bilancio sull’euro digitale: un passo verso la digitalizzazione dei pagamenti in Europa.
La Banca centrale europea (BCE), guidata da Christine Lagarde, ha recentemente pubblicato il primo bilancio sull’iniziativa dell’euro digitale, segnando un importante passo avanti verso la creazione di una valuta elettronica complementare al contante.
Il progetto, attualmente in fase preparatoria, mira a portare il contante nell’era moderna e a dotare l’Europa di un’infrastruttura pubblica e autonoma per i pagamenti.
Le prossime sfide per l’euro digitale
Entro la fine del 2025, come riportato da Open, il Consiglio direttivo della BCE deciderà se procedere con il progetto dell’euro digitale.
La decisione finale sarà presa solo dopo che il Parlamento europeo avrà legiferato in merito. Questo iter prevede una fase preparatoria di due anni, iniziata a ottobre 2023, che proseguirà fino a ottobre 2025.
Durante questo periodo, la BCE continuerà a lavorare sullo sviluppo tecnico della valuta e sul processo legislativo necessario per la sua implementazione.
In questa fase, l’Eurotower di Francoforte sta dialogando con tutte le parti interessate, sia pubbliche che private, e sta finalizzando la stesura del regolamento.
Inoltre, si stanno selezionando i fornitori che svilupperanno l’infrastruttura necessaria per la nuova valuta elettronica.
Le caratteristiche e i problemi con la privacy
L’euro digitale sarà una Central Bank Digital Currency (CBDC), ossia una valuta emessa dalla banca centrale e non da un ente privato.
Questo strumento mira a rispondere alla crescente diffusione delle criptovalute e a fornire un’alternativa ai grandi circuiti di pagamento come Visa e Mastercard, entrambi americani.
La BCE sta lavorando su due caratteristiche fondamentali: la possibilità di effettuare pagamenti offline e l’istituzione di un limite al possesso della valuta digitale.
Una delle principali preoccupazioni legate all’introduzione dell’euro digitale riguarda la privacy delle transazioni.
“L’euro digitale garantirebbe una maggiore privacy rispetto agli standard tipicamente offerti dalle soluzioni commerciali esistenti“, rassicura Piero Cipollone, membro esecutivo della BCE e responsabile del progetto dell’euro digitale.
I dati dei pagamenti saranno pseudonimizzati e conservati all’interno della giurisdizione dell’UE, rispettando gli elevati standard di tutela della privacy previsti dalla legislazione europea.