Un’indagine di Save the Children rivela dati sorprendenti su sessualità, discriminazioni e consapevolezza tra gli adolescenti italiani.
Più di un adolescente su quattro, tra i 14 e i 18 anni, ritiene che sia frequente subire o assistere a discriminazioni legate all’orientamento o all’identità sessuale (26%). Il 22% denuncia episodi di discriminazione sessista, mentre oltre un terzo (35%) afferma di aver assistito o subito body shaming.
![Un giovane con una maglia scura e una ragazza con una maglia gialla](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2025/02/SH_ragazza_ragazzo_pensano_pensiero.jpg)
Adolescenti e discriminazioni: un fenomeno diffuso
L’indagine, realizzata da Save the Children, evidenzia come la percezione degli adolescenti sulle discriminazioni sia ancora molto forte, con una consapevolezza crescente di fenomeni di esclusione e giudizio all’interno dei contesti scolastici e sociali.
Il 24% degli adolescenti italiani considera la pornografia una rappresentazione realistica dell’atto sessuale, mentre il 17% ritiene che l’autoproduzione di contenuti pornografici possa rappresentare una soluzione per soddisfare necessità economiche.
Solo il 12% dei giovani intervistati attribuisce al sesso online lo stesso valore di quello dal vivo.
L’indagine mette in luce il ruolo centrale del digitale nell’educazione alla sessualità: il 47% degli adolescenti si affida a siti web e articoli online per informarsi sulle pratiche sessuali, mentre il 57% li utilizza per approfondire il tema delle infezioni sessualmente trasmissibili.
Esperienze sessuali e scarsa consapevolezza sanitaria
Il 66% degli adolescenti ha avuto esperienze sessuali, ma emergono dati preoccupanti sulla motivazione: il 16% lo ha fatto per non sentirsi “diverso/a” e quasi uno su dieci ha ceduto alle pressioni del/della partner.
Ancora più allarmante è la mancanza di prevenzione: ben l’82% degli adolescenti non ha mai effettuato un test HIV e solo il 12% è stato in un consultorio. Questo evidenzia un significativo deficit nell’accesso ai servizi sanitari e di consulenza.
Il ruolo dei genitori e i comportamenti a rischio
Il 75% dei genitori dichiara di sentirsi a proprio agio nel parlare di sessualità con i figli, mentre il 13% ha affrontato con loro relazioni definite “tossiche”. Tuttavia, secondo il 66% degli adolescenti, è frequente che le ragazze abbiano esperienze sessuali dopo aver assunto grandi quantità di alcol (binge drinking), e il 69% crede che subiscano pressioni per avere rapporti intimi senza protezione.
Secondo Antonella Inverno, responsabile ricerca e analisi dati di Save the Children, “dalla ricerca emergono passi avanti significativi nel dialogo tra giovani e genitori sui temi della sessualità. Tuttavia, il digitale rimane la risorsa principale per le informazioni e colpiscono i dati sullo scarso accesso ai servizi sanitari. Preoccupa inoltre la persistenza di stereotipi e false credenze, così come la percezione di discriminazioni e comportamenti a rischio, tra cui il binge drinking legato alla sessualità”.