Quali sono gli aerei combat dell’Aeronautica militare. Si tratta di mezzi che potrebbero entrare in guerra.
ROMA – L’Italia ha escluso l’ingresso in guerra, ma l’Aeronautica militare è pronta ad azionare i propri aerei combat in caso di uno scenario completamente diverso da quello attuale. La speranza naturalmente è quella di non far uso di questi mezzi.
L’attenzione, però, resta alta e il nostro Paese non ha nessuna intenzione di farsi trovare impreparata in caso di arrivo di una guerra.
Gli aerei ‘combat’ dell’Aereonautica militare
Tra i cosiddetti aerei combat c’è l’Amx-Ghibli, un velivolo monomotore da attacco e ricognizione. Si tratta di un mezzo disponibile in versione biposto da addestramento avanzato. Sempre in questo senso c’è a disposizione dei militari italiani l’Amx-t. Si tratta di un aereo che ha come obiettivo quello di svolgere supporto ravvicinato, ricognizione tattica ed aerocooperazione con forze terrestri e navali.
Discorso diverso con il Tornado, ovvero un velivolo da combattimento bireattore, biposto. Si tratta di un vero e proprio mezzo d’attacco visto che può essere utilizzato sia come cacciabombardiere che ricognitore. Lo stesso vale per l’Eurofighter, il più avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in tutta Europa. E’ utilizzato principalmente per intercettare e identificare qualunque traccia aerea sospetta rilevata dai radar.
Insomma, l’Italia è ben attrezzata in questo senso, ma la speranza è quella di non doverli utilizzare per questo conflitto.
No dell’Italia alla guerra
L’Italia, come detto, non ha nessuna intenzione di entrare in guerra. Nonostante questo, però, i militari sono al lavoro per farsi trovare in caso di uno scoppio della guerra. Naturalmente si spera di poter arrivare ad un cessate il fuoco e quindi non rendere necessario l’intervento dei soldati nel nostro Paese in Ucraina.