A Milano un annuncio di affitto per studenti richiede 27mila euro in anticipo tra affitto e cauzione. Il caso esplode sui social.
Un annuncio di affitto per studenti a Milano ha generato grande indignazione sui social network per le condizioni economiche richieste. Il proprietario di casa domanda un affitto mensile di 1.800 euro, comprensivo di spese condominiali e utenze, ma la parte più controversa riguarda l’anticipo: chi è interessato deve versare 12 mensilità di affitto in anticipo, oltre a 3 mensilità di cauzione. Il totale richiesto al momento della firma del contratto ammonta a 27mila euro.
La casa, situata nei pressi di Città Studi, una delle zone più frequentate dagli studenti del Politecnico di Milano, è stata promossa come una “soluzione ottimale” per due studenti. Tuttavia, l’enorme somma da pagare subito ha scatenato polemiche tra i giovani e le loro famiglie, già alle prese con il crescente problema del caro affitti nelle principali città universitarie italiane.
Le reazioni sui social: tra indignazione e ironia
La vicenda è diventata virale grazie a un post condiviso dall’account Signor Distruggere, noto per pubblicare annunci e notizie paradossali. Con oltre 80mila follower, il post ha attirato centinaia di commenti, molti dei quali criticavano apertamente il comportamento del proprietario e la situazione generale degli affitti a Milano.
Un utente ha sarcasticamente osservato: «Se uno ha 27mila euro, va a vivere nelle fogne dove i proprietari pensano solo a fare i morti di fame», mentre un altro ha ironizzato sui 300 euro mensili di spese condominiali, paragonandole a un trattamento di lusso amministrato da figure prestigiose come Mario Draghi.
Il caro affitti a Milano: un problema senza soluzione?
L’esorbitante cifra richiesta in questo annuncio rappresenta solo un esempio del più ampio problema del caro affitti a Milano e nelle altre città italiane. Con un numero sempre crescente di studenti e giovani professionisti che si spostano verso i centri urbani per motivi di studio o lavoro, la domanda di alloggi è in continua crescita, ma l’offerta accessibile sembra scarseggiare. Il rischio è che queste richieste economiche spropositate finiscano per rendere impossibile per molti l’accesso a un’educazione universitaria o a un’esperienza lavorativa nelle grandi città.
In questo contesto, il caso dei 27mila euro di caparra è diventato simbolo di un problema più ampio, alimentando il dibattito sulle politiche abitative e sulla necessità di regolare il mercato degli affitti per evitare ulteriori speculazioni.