Agenzia delle Entrate, ora scattano i controlli sui libretti postali: come evitare brutte sorprese
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Direttore: Alessandro Plateroti

Agenzia delle Entrate, ora scattano i controlli sui libretti postali: come evitare brutte sorprese

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Controlli dell’Agenzia delle Entrate sui libretti postali sopra i 3.000 euro: come evitarli, gestire le operazioni in modo sicuro.

Il libretto postale è ancora oggi uno degli strumenti più utilizzati dagli italiani per mettere da parte i risparmi. Grazie alla sua semplicità d’uso e all’apparente tranquillità nella gestione, rappresenta una forma sicura per chi preferisce non affidarsi completamente ai conti correnti bancari. Tuttavia, negli ultimi mesi l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli, in particolare quando il saldo o i movimenti effettuati superano la soglia di 3.000 euro. Questo limite non è imposto per legge come un tetto massimo, ma rappresenta un indicatore oltre il quale le operazioni possono diventare oggetto di verifiche approfondite.

Il monitoraggio serve a contrastare fenomeni come l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro, soprattutto in un contesto in cui l’uso del contante è sempre più sotto osservazione. Quando viene superata la soglia dei 3.000 euro, l’ente fiscale può attivare controlli incrociando i dati forniti da Poste Italiane con quelli presenti nella dichiarazione dei redditi e in altri archivi fiscali, al fine di individuare eventuali discrepanze e movimenti sospetti.

Un portafoglio con soldi e monete
Un portafoglio con soldi e monete

Agenzia delle Entrate, come evitare i controlli e gestire correttamente il libretto

Per evitare accertamenti, è fondamentale mantenere la tracciabilità di ogni operazione effettuata sul proprio libretto postale. Ogni versamento o prelievo dovrebbe essere accompagnato da una documentazione chiara che ne giustifichi l’origine. In caso di frequenti superamenti della soglia, è consigliabile inserire tali movimenti nella propria dichiarazione dei redditi, così da dimostrare la regolarità e la provenienza lecita delle somme depositate.

Inoltre, è bene ricordare che i libretti postali rientrano pienamente nella normativa antiriciclaggio, la quale obbliga Poste Italiane a segnalare qualsiasi operazione ritenuta sospetta. Anche se superare la soglia dei 3.000 euro non comporta automaticamente una sanzione, può comunque attivare procedure di verifica da parte dell’autorità fiscale, specialmente se non si è in grado di fornire adeguate spiegazioni.

Normative aggiornate: cosa cambia

A partire dall’anno scorso, sono entrate in vigore nuove disposizioni che rendono ancora più severi i controlli sui libretti postali. Tra le novità principali spicca l’obbligo di un’identificazione più rigorosa per l’apertura e la gestione del libretto, insieme all’introduzione di sistemi digitali avanzati per il monitoraggio in tempo reale delle operazioni effettuate. Inoltre, è stato ribadito il limite per l’uso del contante tra soggetti diversi, fissato a 5.000 euro, come stabilito dalla normativa vigente in materia di tracciabilità e antiriciclaggio.

Queste modifiche si inseriscono in una strategia più ampia volta a garantire una maggiore trasparenza nei movimenti finanziari dei cittadini. L’obiettivo del Governo e dell’Agenzia delle Entrate è chiaro: limitare al minimo la possibilità che il libretto venga utilizzato per fini illeciti, assicurando al tempo stesso che i risparmi dei cittadini siano sempre allineati alle disposizioni di legge.

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ultimo aggiornamento: 22 Agosto 2025 16:06

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