Diventare coltivatore diretto: Le agevolazioni previste

Diventare coltivatore diretto: Le agevolazioni previste

Le agevolazioni previste per il mestiere di coltivatore diretto. Cosa dice la legge al riguardo.

Coltivatore diretto e sgravi fiscali, le agevolazioni

Per prima cosa occorre accennare al bonus agricoltura destinato a coloro che investono in e-commerce, nuovi prodotti e tecnologie, tale bonus prevede una serie di misure che hanno lo scopo di favorire e aumentare gli investimenti nel commercio elettronico e di conseguenza le vendite in agricoltura relative al made in Italy.

Le agevolazioni in agricoltura

Nel corso del triennio 2014-15-16 sono state molte le misure adottate dal governo verso questo comparto e alcune di esse sono state prorogate anche al 2017 e oltre.
Ad esempio ancora sussiste la detrazione del 19% sulle spese destinate all’affitto dei terreni agricoli, ovvero degli incentivi previsti dal decreto competitività al fine di far acquisire (tramite affitto) luoghi per la coltivazione a coloro che svolgono questo mestiere.
Tale detrazione è prevista nell’articolo 7 del decreto 91/2014 e consiste nel poter scaricare dalla dichiarazione dei redditi il 19% delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli, con un limite massimo di 80 euro per ciascun ettaro di terreno affittato e per un massimo di 1200 euro all’anno.

Redditi dominicali e agrari

Altro bonus è quello relativo queste due materie, tale forma di incentivo sussiste da qualche anno ed è stata così ripartita:

rivalutazione 10% redditi dominicali e agrari passati da 2013-2015, ad una quota percentuale del 15% ovvero del 5% per i terreni detenuti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.
Questa rivalutazione che per la maggior parte dei contribuenti sarà del 30% nel 2015 e del 7% a decorrere dal 2016, è rimasta per il solo 2015 per i coltivatori diretti e Iap, del 10%.
Dal 2016 invece per effetto della Legge di Stabilità 2016 partiva la rivalutazione dei redditi 2016 del settore agricolo.
Ma tale legge ha previsto anche un regime di esonero che partiva dal 1 gennaio 2017 e la relativa abolizione di tale regime per i piccoli produttori agricoli con un volume d’affari inferiore a 7.000 euro.