Aggressioni a medici e infermieri: numeri preoccupanti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Sempre più aggressioni a medici e infermieri: i numeri preoccupanti

Ambulanza, pronto soccorso

I dati delle aggressioni a medici e infermieri mostrano una tendenza preoccupante. Ecco chi rischia di più tra gli operatori sanitari.

Il tragico omicidio della psichiatra di Pisa, Barbara Capovani da parte di un ex paziente è solo uno degli ultimi episodi di violenza nei confronti dei medici e degli psichiatri. La società degli psichiatri chiede maggiori tutele ma le aggressioni riguardano anche altri medici e infermieri. Chi rischia di più sono gli operatori sanitari che lavorano in pronto soccorso.

Secondo quanto rivela l’Oms, non si tratta di un problema soltanto degli ospedali italiani, bensì è un fenomeno internazionale con una preoccupante tendenza in crescita. L’Organizzazione mondiale della sanità segnala che fra l’8% e il 38% degli operatori sanitari ha subito una forma di violenza fisica nel corso della sua carriera e che sono ancora più numerosi coloro che sono stati aggrediti verbalmente.

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Ambulanza
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Chi rischia di più: la maggior parte delle vittime è donna

In Italia, i dati dell’Inail mostrano che le aggressioni al personale sanitario sono complessivamente 1600 all’anno dagli ambulatori di psichiatria alle guardie notturne, con una media di poco più di 4 al giorno. Il 71% delle aggressioni registrate tra il 2019 e il 2021 ha come vittima una donna. Per quanto rigurda la fascia d’età gli operatori più colpiti sono i più giovani tra i 35 e i 49 anni seguiti dalla fascia che comprende 50 e 64 anni.

Le professioni più colpite sono gli infermieri e gli educatori impegnati con i tossicodipendenti e alcolisti, seguono gli operatori socio-sanitari (29%) e a distanza i medici (3%). La regione dove si registrano più aggressioni è la Puglia dove lo scorso anno le violenze sono aumentate del 60,87% fra gli operatori della Croce Rossa, che nel 20,48 % dei casi l’aggressione è avvenuta da parte di un gruppo e nel 44,18% dei casi l’aggressore era un utente della struttura sanitaria.

Gli operatori sanitari però dicono che questi numeri non mostrano molto perché non vengono mai denunciate le aggressioni verbali fonte di stress sul posto di lavoro. Nel 2020 è stata approvata una legge che prevede un aumento delle pene in caso di violenza a professionisti sanitari.

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ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2023 12:08

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