Agricoltura a rischio: dal troppo caldo al troppo freddo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Agricoltura a rischio: dal troppo caldo al troppo freddo

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A causa delle temperature anomale registrate tra il 2022 e il 2023, l’agricoltura e le colture sono a rischio.

Il 2022 è stato particolarmente difficile a livello agricolo, a causa del periodo di siccità che ha interessato gran parte dei Paesi europei verso il periodo estivo. Come se non bastasse, il caldo anomalo ha continuato ad imperversare anche durante l’autunno e l’inverno, favorendo il risveglio vegetativo delle piante da frutto tipicamente estive come noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle. L’agricoltura è a rischio.

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La situazione è critica: le gemme stanno iniziando a fiorire fuori stagione, e con molta probabilità le piantagioni verranno danneggiate dal previsto arrivo del freddo anomalo tipicamente invernale. In questo senso, l’azienda Coldiretti si è occupata di condurre un’indagine in cui ha specificato quali saranno le cause dell’arrivo del freddo e del maltempo. 

Secondo gli esperti del meteo, dal punto di vista climatico la temperatura registrata fino ad ora risulta essere superiore di 2,09 gradi rispetto alla media storica. Il dato segna invece 2,54 gradi nel centro Italia e 2,65 gradi nel mezzogiorno. Lo ha riferito la banca dati aggiornata Isac Cnr. 

L’analisi Coldiretti

Secondo Coldiretti, “Il rischio concreto è che repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi. Con pesanti effetti sui prossimi raccolti di frutta e sul carrello della spesa. Le precipitazioni con pioggia e neve invece sono importanti dopo un 2022 in cui si è registrata la caduta del 30% di precipitazioni in meno, rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. Con fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.” 

E continua spiegando che “la mancanza neve in questa stagione crea difficoltà anche per l’agricoltura. Sotto la neve il pane, mentre i forti temporali con precipitazioni violente provocano danni diretti sui terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con frane e smottamenti. 

Infine conclude: “Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro.” 

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ultimo aggiornamento: 15 Gennaio 2023 12:07

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