Agricoltura, servono 40mila lavoratori in vista della stagione estiva
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Direttore: Alessandro Plateroti

Agricoltura, l’Italia chiama gli immigrati: servono 40mila lavoratori

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Secondo Coldiretti è necessario incrementare il flusso di immigrati in vista della stagione estiva affinché l’agricoltura possa salvarsi.

Tra qualche mese arriverà l’estate, e servono almeno quarantamila lavoratori per svolgere le mansioni nei frutteti italiani. Lo ha riferito Coldiretti, denunciando anche la mancanza di manodopera che nello scorso anno ha caratterizzato negativamente l’agricoltura. A segnalare la situazione è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini,. 

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Secondo il presidente di Coldiretti, è necessario un nuovo ingresso di immigrati in vista della stagione estiva per salvare il settore ortofrutticolo. Coldiretti riferisce: “Il settore ortofrutticolo nazionale garantisce all’Italia 440mila posti di lavoro, pari ad oltre il 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato, il 25% della produzione agricola totale, grazie all’attività di oltre 300mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati in Italia che sono oggi a rischio.” 

La mansione consiste in un lavoro stagionale “con picchi di domanda nei periodi della raccolta che sono sempre stati garantiti grazie a lavoratori provenienti da altri paesi che si fermano in Italia per qualche mese, tornando anno dopo anno con reciproca soddisfazione. La pandemia e la guerra hanno complicato la situazione, determinando una carenza di manodopera che ha provocato situazioni di difficoltà con le imprese che, negli ultimi anni, hanno avuto problemi a trovare i collaboratori necessari per potatura e raccolte, dovendo spesso rinunciare a parte della produzione che deve essere assolutamente raccolta quando matura.”

Coldiretti: “Opportunità per pensionati, studenti, disoccupati…”

Coldiretti conclude ribadendo che si tratti di “una opportunità per pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno con l’unico limite determinato dalla durata della prestazione che non potrà superare, per singolo occupato, le 45 giornate di lavoro effettivo all’anno e non aver già lavorato in agricoltura. Si tratta di un rapporto di lavoro subordinato agricolo che garantisce le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato ma il salario sarà esente da imposizione fiscale, cumulabile con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico.”

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ultimo aggiornamento: 10 Marzo 2023 15:10

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