La notizia è giunta attraverso un comunicato delle autorità della regione occupata dai russi: Aiea ha abbandonato la centrale nucleare.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha abbandonato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, il più grande impianto nucleare a livello europeo. Due specialisti Aiea sono comunque rimasti all’interno della struttura, in cui si sono stabiliti in maniera permanente.
La notizia è giunta attraverso un comunicato delle autorità della regione occupata dai russi. Nel frattempo la guerra continua, e a causa dei bombardamenti sono più di 600mila i cittadini ucraini rimasti senza elettricità. Invece, più di 235mila non hanno il gas in casa. La notizia è emersa dai dati forniti dal ministero dell’Energia dell’Ucraina, citato dal Kyiv Independent.
La missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica
Precedentemente, un convoglio di veicoli dell’Aiea aveva lasciato Kiev mercoledì mattina scorso, per recarsi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Nella mattinata del 31 agosto, una carovana di auto della missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) si era recata fino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia a Energodar.
Secondo quanto riportato dal giornale ucraino ZN,UA “Un convoglio di veicoli dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha lasciato Kiev mercoledì mattina alla volta della centrale nucleare di Zaporizhzhia, per la quale la Federazione Russa ha sviluppato un piano per disconnettersi dalla rete elettrica ucraina. Un testimone sul posto ha detto a Reuters della partenza.”
Si tratterebbe del più importante impianto nucleare europeo che attualmente, si trova in possesso dell’esercito russo già dai primi mesi di guerra, dall’inizio di marzo. Da alcune settimane nei pressi della centrale nucleare si stanno svolgendo numerosi bombardamenti.
In tutta questa situazione, Russia e Ucraina si accusano a vicenda dei raid. L’Aiea sta tentando di mettere in atto una missione permanente nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. La notizia è resa nota dal direttore generale dell’Agenzia, Rafael Grossi, citato successivamente da Tass.