Alberto Genovese, resta in carcere dopo la respinta del ricorso

Alberto Genovese, resta in carcere dopo la respinta del ricorso

Alberto Genovese è detenuto al carcere di Lecco dal 13 febbraio scorso, per violenza sessuale su due modelle.

L’imprenditore Alberto Genovese, cofondatore di Facile.it e Prima Assicurazioni, resta in carcere dopo che il gup di Milano ha rigettato il ricorso della difesa. Resta quindi nel carcere di Lecco, dove era stato detenuto dieci giorni fa con l’accusa di violenza sessuale.

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Dopo aver scontato una pena ai domiciliari per disintossicarsi, in comunità di Lecco, Genovese il 13 febbraio scorso è stato condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due casi di violenza sessuale con uso di droghe su due modelle nel 2020, tra Ibiza e Milano.

La condanna

Dieci giorni fa, a carico dell’imputato, era stato eseguito un provvedimento di esecuzione pena con carcerazione. Tenuto conto dei reati per cui è stato condannato, ostativi alla concessione dei domiciliari, il suo residuo pena supera i 4 anni di circa due mesi. Dopo l’udienza di ieri, il giudice ha respinto l’istanza difensiva.

I legali hanno però chiesto la scarcerazione, sulla base delle esigenze di cura e riabilitazione di Genovese, anche con istanza al tribunale della sorveglianza. Il 9 marzo intanto è stata fissata un’altra udienza davanti al gup di Milano sull’opposizione della difesa al ricalcolo della pena effettuato dal giudice.

In seguito agli interrogatori richiesti per Genovese e l’ex collaboratore Daniele Leali, la procura chiederà il rinvio a giudizio: in questo scenario l’ex imprenditore è accusato anche di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico

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