Massacrato di botte in carcere: è grave Alberto Scagni, killer della sorella Alice

Massacrato di botte in carcere: è grave Alberto Scagni, killer della sorella Alice

Uccise la sorella Alice Scagni a maggio del 2022: oggi Alberto si trova nel carcere di Sanremo accusato di omicidio.

Alberto Scagni è stato pestato a sangue da due detenuti magrebini, nella cella del carcere di Sanremo riservato ai “detenuti protetti”. L’uomo è stato condannato a 24 anni e 6 mesi lo scorso 29 settembre, per aver ucciso la sorella Alice il 1° maggio 2022 a Genova.

Alberto Scagni massacrato in carcere

Non è la prima volta che Alberto Scagni è vittima di un pestaggio. Dopo quello avvenuto lo scorso ottobre nel carcere di Genova Marassi, la violenza di due detenuti magrebini si è scagliata un’altra volta sull’uomo, che si trovava in una cella del Padiglione Z.

Insieme a lui c’era anche un altro detenuto italiano, che è stato chiuso in bagno dai due aggressori. Poi, questi si sarebbero scagliati contro il fratello di Alice che hanno sequestrato e picchiato brutalmente. L’intenzione dei due sarebbe stata quella di ucciderlo, ma a salvarlo è stato l’intervento della polizia penitenziaria.

Durante l’irruzione nella cella col tentativo di fermare l’aggressione, un agente è rimasto ferito. Alberto Scagni invece è stato trasferito nel pronto soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure in condizioni critiche con contusioni e ferite da taglio, ma non sarebbe in pericolo di vita. Tuttavia, è stato sottoposto a un intervento chirurgico al volto.

Cosa succede ai due detenuti?

Secondo quanto riportano i sindacati della polizia penitenziaria Sappe e Uilpa, i due aggressori – reclusi perché condannati per violenza sessuale aggravata – si sarebbero ubriacati prima del pestaggio, con l’alcol ottenuto con la macerazione della frutta.

Dopo aver pestato a sangue Alberto Scagni, i due magrebini sono stati arrestati per tentato omicidio e sequestro di persona. Vincenzo Tristaino, segretario regionale Sappe per la Liguria, commenta l’accaduto denunciando la situazione interna dell’istituto penitenziario, che è “diventata invivibile”.

L’appello della madre di Scagni: “Abbandonati dallo Stato”

Appresa la tragica notizia, Antonella Zarri – madre di Alberto e Alice Scagni – commenta all’AdnKronos: “Lo Stato ha fatto in modo che Alice morisse e finirà per restituirci un cadavere anche con Alberto“.

Ci aspettiamo una nuova aggressione a nostro figlio. La temiamo. E sappiamo che questo accontenterà la pancia di molte persone perché ormai in Italia più che la giustizia ci si aspetta la vendetta. Anche se Alberto è ostaggio dello Stato noi abbiamo ancora il coraggio di andare avanti e ribadire la verità: lo Stato ci ha abbandonato nella figura delle istituzioni di salute mentale e delle forze di polizia, secondo noi in modo plateale”, chiosa la donna.

Per la mamma di Alberto Scagni, l’abbandono dello Stato “è uno schiaffo incomprensibile. E parlo dell’omicidio di Alice. Quante telefonate di minacce di morte registrate, quante richieste di aiuto. E lo Stato non ha fatto in modo che Alice non morisse”.