Dopo le lamentele di Gassman, a Roma arrivano nuovi cestini dei rifiuti

Dopo le lamentele di Gassman, a Roma arrivano nuovi cestini dei rifiuti

Le parole dell’attore su Twitter: “Dopo il mio post, qualcosa è successo!”

Dopo che Alessandro Gassman ha espresso su Twitter il suo malcontento per la situazione di degrado nella Capitale, AMA è intervenuta sostituendo i cassonetti. “Dopo il mio post sul degrado del centro storico a Roma, qualcosa è successo! Cassonetti rifiuti nuovi arrivati.” Gassman, inoltre, lancia un appello ai propri follower per invitarli a segnalare altri cassonetti nuovi in giro per Roma.

Alessandro Gassman

I commenti dei follower di Gassman

Sotto l’ultimo tweet dell’attore, uno dei suoi follower gli ha fatto notare un particolare. “L’hanno fatto solo perché sei una persona nota. A noi comuni mortali ci bloccano su twitter e ci ignorano in ogni altro caso…“.

Un’altra persona, sempre sotto lo stesso tweet, commenta: “Me sa che te devi fa’ prestare la vespetta da Nanni Moretti, vai in giro per la città, fai foto e le posti. Se lo faccio io non mi filano proprio. Sono 6 anni che ho cassonetti a 10 metri dal cancello, non me li spostano. Immagina che profumo d’estate…“.

La risposta di Ama alla protesta

Dopo la denuncia fatta da Alessandro Gassman, è arrivata una risposta ufficiale firmata dal presidente di AMA Daniele Pace. “Li sostituiremo tutti e ne metteremo di più, acquistandone 10.000 nuovi e più capienti proprio per la parte storica della città. Nel ringraziare Gassmann per la sua sensibilità, tengo a ribadire l’impegno quotidiano dell’attuale AMA per assicurare ovunque i servizi di igiene urbana“.

Nella lettera si legge anche che AMA conferma “l’assoluta comunanza di intenti nel cercare di fare sempre meglio, pur nelle complesse problematiche che abbiamo ereditato dal passato“. I cestini ad urna erano stati ideati da Virginia Raggi. Per il Giubileo straordinario, nel 2016, la prefettura aveva richiesto cestini trasparenti, che permettessero di rendere sempre visibile il contenuto. Il progetto non ebbe successo, e alla fine l’amministrazione Raggi creò un nuovo modello ad “anfora“.