Alessia Pifferi, clamoroso: “È dimagrita, ha paura e va a messa”

Alessia Pifferi, clamoroso: “È dimagrita, ha paura e va a messa”

Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per la morte della figlia, vive in isolamento in carcere. Il suo avvocato rivela le sue condizioni attuali.

Alessia Pifferi, la donna condannata all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la piccola Diana di due anni nel luglio del 2022, vive un’esperienza di isolamento e sofferenza nella struttura penitenziaria di Vigevano.

A raccontarlo è il suo avvocato intervenuta a “Mattino Cinque News“, come riportato da Tgcom24. L’ha descritta come: “Dimagrita, sta male: si confessa e va a messa“.

La vita di Alessia Pifferi in carcere: il racconto dell’avvocato

Alessia Pifferi si trova da luglio presso il carcere di Vigevano. Secondo quanto riferito dal suo avvocato, la donna: “Sta male, come stava male a San Vittore. Anche perché adesso a Vigevano è sempre in isolamento, in cella“.

Il trasferimento, infatti, ha reso ancora più difficile per la detenuta interagire con il mondo esterno. “Prima era con un’altra signora in camera che l’aiutava, ora è di nuovo sola. Quindi immaginate una persona che è stata sola tutta la vita che di nuovo si trova 24 ore su 24 davanti allo schermo televisivo“, afferma.

Il legale ha sottolineato quanto l’isolamento stia pesando sulla vita quotidiana della sua assistita. “Non parla con nessuno, se non con gli agenti e con il cappellano“, spiega.

Ha provato socializzare ma ha rinunciato perché ha ricevuto minacce, quindi si è molto spaventata e non esce mai” – continua “Ha paura“.

L’unica attività che Alessia Pifferia continua a praticare con regolarità è la partecipazione alla messa e la confessione, una parte importante della sua routine.

I fiori sulla tomba per la figlia Diana

Uno degli aspetti più delicati riguarda il rapporto di Alessia Piffera con la memoria della figlia Diana, la bambina che ha ucciso tragicamente nel 2022.

Secondo l’avvocato, non parla spesso della figlia: “Non parliamo spesso della bambina, credo che la rimozione sia una forma di protezione“.

Tuttavia, nonostante questo meccanismo di difesa, sembra essere ancora legata al ricordo della bambina, tanto da chiedere se ci siano fiori sulla tomba.

Mi chiede se qualcuno va a portare dei fiori sulla tomba di Diana“, ha spiegato, aggiungendo che in passato la donna era riuscita a mandare alcune persone conosciute a San Vittore a prendersi cura della tomba.

La vicenda di Alessia Pifferi resta uno dei casi più tragici degli ultimi anni. La sua avvocata continua a farle visita regolarmente, anche se con difficoltà logistiche dovute alla distanza del carcere di Vigevano.