"Alessia Pifferi? Non è un mostro": la lettera e la testimonianza shock
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“Alessia Pifferi? Non è un mostro”: la lettera e la testimonianza shock

donna depressa vicina alla culla di un neonato

Parole forti su Alessia Pifferi, la donna che ha lasciato morire di stenti sua figlia Diana di 18 mesi. La testimonianza di chi la conosce da anni.

La vicenda legata al caso di Alessia Pifferi, la donna che ha lasciato morire di stenti sua figlia Diana di 18 mesi, torna a far parlare. In modo particolare per le dichiarazioni di una persona che la conosce molto bene, don Agostino Brambilla, il prete che nel 2014 ne aveva celebrato anche il matrimonio. Intervenuto a ‘La Vita in Diretta’, su Rai1, l’uomo ha descritto in modo davvero controverso il carattere di colei che sembra essere, a tutti gli effetti, una assassina.

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Alessia Pifferi, parla il prete che la conosce

Il racconto di don Agostino si scontra in modo duro con quella che sembra essere stata la realtà dei recenti avvenimenti con la piccola Diana lasciata morire da sua madre.

Guai, però, a definire la Pifferi un mostro: “Non è una mamma assassina, non è un mostro. Possiamo dire incosciente? Sì, incosciente. Per cattiveria? No, assolutamente. Non era in grado di fare la mamma. Una mamma sprovveduta. Non aveva coscienza di quello che gli stava succedendo”, ha detto il prete.

L’uomo ha raccontato nel dettaglio anche da quanto tempo conosca la donna e ha spiegato di averla “seguita” fin da quando era un bambina.

“Alessia è una fanciulla che ho conosciuto durante i suoi anni di crescita, dai 6-7 anni fino a quando è diventata adulta”, ha spiegato. “Conoscevo molto bene mamma, papà e la casa. Era una fanciulla molto fragile”, ha aggiunto prima di sottolineare che “non riusciva a intessere rapporti normali con gli altri fanciulli”.

Al netto di questo, nel 2014 fu lui a celebrare il suo matrimonio: “Pensavo proprio che il suo matrimonio la aiutasse a diventare donna, responsabile”.

La lettera alla donna

Don Agostino ha raccontato anche di aver scritto una lettera indirizzata proprio alla Pifferi. “Alessia ti voglio bene. Quello che hai fatto è una cosa grande. Prendi coscienza”, le sue parole. “Mi auguro che passi un po’ di tempo ancora in carcere. Vorrei che il carcere diventasse come una specie di scuola per crescere, per diventare una donna. Questo non si sposa con un’idea di un ergastolo, sarebbe come non darle speranza”.

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ultimo aggiornamento: 14 Marzo 2024 13:05

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