Caso Alessia Pifferi, la perizia: “Ha il quoziente intellettivo di una bimba di 7 anni”

Caso Alessia Pifferi, la perizia: “Ha il quoziente intellettivo di una bimba di 7 anni”

E’ stato rilevato un “gravissimo ritardo mentale” per Alessia Pifferi, pari a un quoziente intellettivo di “una bimba di 7 anni”.

La difesa di Alessia Pifferi – la 37enne in carcere da luglio 2022 accusata di aver abbandonato la figlia Diana – ha chiesto alla Corte di assise di Milano di disporre una perizia sulla capacità di intendere e volere dell’imputata. Dai risultati emerge una disabilità intellettiva della donna.

Sebbene i giudici avessero respinto la richiesta di una perizia psichiatrica per Alessia Pifferi, i suoi legali sono riusciti ad andare avanti, ottenendo risultati rilevanti. Dagli ultimi accertamenti medici svolti nel carcere di San Vittore infatti, emerge un “gravissimo ritardo mentale” pari a un quoziente intellettivo di una bimba di 7 anni. “Hanno messo una bambina in mano a una bambina”.

La legale di Alessia Pifferi: “Non è stata aiutata”

La perizia è stata chiesta dall’avvocato di Alessia Pifferi durante l’udienza di oggi, al fine di accertare l’incapacità di intendere e volere della donna al momento del fatto. La Procura ha inoltre chiesto la estromissione dal fascicolo processuale di tutti i documenti redatti in carcere sulla situazione medica e psichica di Alessia: richiesta rigettata dai giudici.

Tribunale

La legale della donna ha dichiarato in Aula: “Ha un gravissimo deficit intellettivo. In carcere è stata sottoposta a un test sul quoziente intellettivo” che è risultato pari a “40, ossia a 1 percentile: è una bambina”.

“La signora ha un problema serio ed è stato un peccato che nessuno l’abbia mai aiutata. Aveva un insegnante di sostegno quando era a scuola, ed era seguita da una psicologa che adesso sto cercando di rintracciare“, spiega ancora l’avvocato. “Nessuno l’ha più aiutata quando ce n’era bisogno, né la famiglia, né i servizi sociali: è una tragedia per tutti, questa”, conclude.

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