Arriva la testimonianza degli agenti che hanno trovato la piccola Diana: “Alessia Pifferi non chiedeva della bimba, solo le conseguenze per lei”.
Sono stati ascoltati nella giornata di lunedì 5 giugno gli agenti di Polizia che nel luglio 2022 avevano fatto irruzione nell’appartamento di Alessia Pifferi, rinvenendo la piccola Diana, figlia della donna di appena 18 mesi, senza vita. Nel corso dell’udienza, è stata descritta la scena del crimine e la reazione dell’imputata al loro arrivo.
La scena del crimine
Come riporta Fanpage.it, è stata la dirigente del gabinetto regionale di Polizia scientifica a descrivere le condizioni dell’appartamento di Alessia Pifferi al momento del loro arrivo: la bambina si trovava un un lettino sfatto e probabilmente la madre l’aveva appena cambiata, dato che appariva “sciacquata, perchè la testa era umida”.
In giro per la casa, diversi pannolini usati e nulla nel frigorifero, ma a colpire la dirigente sono state in particolare due valigie all’ingresso, che contenevano solo “vestiti da donna, almeno 30 abiti da sera”, quelli che Alessia Pifferi si era portata dietro nei 6 giorni in cui aveva abbandonato la figlia da sola in casa per stare con il compagno a Bergamo.
La reazione di Alessia Pifferi all’arrivo degli agenti
E’ intervenuta poi l’agente di Polizia che per prima è entrata nell’abitazione: riferendosi ad Alessia Pifferi, ha dichiarato che era visibile l’agitazione della donna, ma nonostante questo “non chiedeva nulla della bimba, ma solo quali sarebbero state le conseguenze legali per lei”.
Dettagli davvero rilevanti, che aiutano a creare un quadro più completo sulla situazione della donna, sulla quale la difesa ha recentemente richiesto una perizia psichica.