Caso Alfredo Cospito, al via il processo d’appello bis: la Procura chiede l’ergastolo

Caso Alfredo Cospito, al via il processo d’appello bis: la Procura chiede l’ergastolo

La richiesta della Procura di Torino nei confronti di Cospito, per l’attentato alla scuola Allievi carabinieri di Fossano.

Durante il processo d’appello bis di oggi, a Torino, la procura generale ha chiesto l’ergastolo per l’anarchico Alfredo Cospito, trasferito nel carcere di Bancali (Sassari). La richiesta è legata alle azioni della presunta organizzazione terroristica Fai-Fri.

Tribunale processo Alfredo Cospito

La condanna di Cospito e Beniamino

La causa, ripresa oggi, è stata dedicata al ricalcolo della pena di Alfredo Cospito, per una degli episodi contestategli: si fa riferimento all’attentato alla scuola Allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), avvenuto il 2 giugno 2006.

In Aula, nel Tribunale di Torino, i procuratori generali Francesco Saluzzo e Paolo Scafi hanno sostenuto l’accusa dichiarando che “Cospito non merita sconti”. Se l’attentato a Fossano non ebbe “l’effetto voluto, che era colpire un numero indeterminato di carabinieri, fu solo per un caso”, dichiara Saluzzo.

La Corte costituzionale, come spiega il pg, “ha aperto la strada alla possibilità di bilanciare attenuanti e aggravanti anche per il reato di strage politica. Ma nessuno di noi è obbligato a praticare sconti che non siano dovuti. E Cospito non merita nulla”.

Per l’imputata e compagna dell’anarchico, Anna Beniamino – detenuta nel carcere di Sanremo – la richiesta di condanna è stata di 27 anni e un mese di reclusione.

Lo “scrivano” delle Fai-Fri

Viene posticipato al 26 giugno il processo d’appello bis per un 35enne catanese, sospettato di avere dei legami con le Fai-Fri, la presunta organizzazione terroristica dell’anarchico Alfredo Cospito. La Corte di assise d’appello ha dovuto disporre il rinvio del processo, in quanto oggi era programmato quello dello stesso Cospito.

L’uomo viene definito come una specie di “scrivano” delle Fai-Fri, perché tradusse dall’inglese e divulgò sul web i proclami pubblicati in varie Paesi dalle cellule dell’organizzazione. Aprì anche il sito ‘Parole armate’ che diventò un vero “mezzo per lo scambio di idee” fra i militanti.

Le parole di Cospito

Durante l’udienza, in videocollegamento dal carcere di Sassari, l’anarchico ha rilasciato una lunga dichiarazione spontanea: “La mia vicenda è stata usata come una clava dal governo per colpire la cosiddetta opposizione”.