Allarme aviaria H5N1, trovato in una pecora: l'allarme di Bassetti
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Allarme aviaria H5N1, trovato il virus in una pecora: l’allarme di Bassetti

Matteo Bassetti

Matteo Bassetti lancia l’allarme sull’influenza aviaria H5N1 dopo il contagio di una pecora: ecco cosa ha detto l’esperto.

La scoperta del virus dell’influenza aviaria H5N1 in una pecora nel Regno Unito ha fatto scattare l’allarme tra gli esperti, tra cui Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

L’esperto, a Notizie.virgilio, non usa mezzi termini: “È evidente che prima o poi l’aviaria arriverà a colpire anche l’uomo“. Mentre l’infettivologo lancia l’avvertimento sulla possibile pandemia, non bisogna dimenticare il recente botta e risposta con Heather Parisi.

Matteo Bassetti

L’aviaria e l’uomo: l’allarme lanciato da Bassetti

Matteo Bassetti sottolinea, in una breve intervista, come il rischio di contagio umano da H5N1 non sia più solo una remota possibilità, ma una concreta minaccia. Il virus dell’influenza aviaria, infatti, è noto per la sua “capacità di mutare rapidamente“, un aspetto che rende difficile il controllo e la prevenzione.

Il virus è in circolazione da oltre 25 anni, con i primi casi risalenti alla fine degli anni ’90. Inizialmente diffuso nel sud-est asiatico, spiega l’esperto, ha raggiunto diverse parti del mondo grazie agli uccelli migratori, infettando numerose specie animali tra cui volatili, mammiferi marini come leoni marini e foche, oltre al recente caso della pecora nel Regno Unito.

È chiaro che quando inizia a colpire anche i bovini di allevamento o le pecore (per non parlare dei gatti, che finora sono stati casi isolati) può diventare un enorme problema contenerlo ed evitare che si trasmetta all’uomo, data la vicinanza“, aggiunge. Finora, il contagio umano è avvenuto solo “per via indiretta, da animale a uomo“, ma una singola mutazione potrebbe cambiare radicalmente lo scenario.

Ci auguriamo che accada il più tardi possibile, ma sappiamo che potrà succedere e quindi dovremmo prepararci. Purtroppo oggi non lo siamo”, ha avvertito.

Gli antivirali e i vaccini

Secondo Bassetti, nonostante siano già disponibili alcuni antivirali, l’efficacia di questi farmaci potrebbe essere compromessa dalla capacità del virus di sviluppare resistenza. Inoltre, la rapidità con cui l’H5N1 muta potrebbe rendere inutili anche i vaccini già approvati o in fase di sviluppo.

La principale criticità, spiega l’esperto, risiede nella scarsa preparazione sanitaria e nell’insufficiente produzione di farmaci e vaccini adeguati. Attualmente, le dosi disponibili sono limitate e destinate principalmente agli operatori del settore veterinario.

Non occorrono piani pandemici sulla carta, ma una reale organizzazione sul campo“, ha sottolineato Bassetti, ribadendo la necessità di essere pronti a identificare rapidamente i casi sospetti, soprattutto in presenza di polmoniti anomale che non rispondono alle terapie convenzionali.

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ultimo aggiornamento: 25 Marzo 2025 18:43

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