L’aumento dei casi di bronchiolite tra bambini e neonati preoccupa i genitori: ecco come riconoscere i sintomi e come curarli.
Nell’ultimo periodo l’aumento di casi di bronchiolite – soprattutto nei bambini sotto i 5 anni e nei neonati di meno di 6 mesi – sta causando forti paure in Italia e l’intasamento dei reparti pediatrici negli ospedali. Si tratta di un’infezione respiratoria spesso causata dal virus respiratorio sinciziale (RSV), particolarmente contagioso.
Aumento dei casi di bronchiolite nei più piccoli
Oltre ad influenza e Covid, ad allarmare il nostro Paese adesso si aggiunge anche la bronchiolite, un’infezione respiratoria che colpisce principalmente bambini e neonati, spesso causata dal virus respiratorio sinciziale (RSV).
I dati indicano infatti che la maggior parte degli accessi di bambini al pronto soccorso è per questo ultimo virus, responsabile ogni anno di oltre 15.000 ricoveri in età pediatrica. Generalmente vissuto nel periodo epidemico, l’infezione è tornata ad affacciarsi anche quest’anno con un picco nel mese di dicembre.
A spiegare questo fenomeno è il dottor Sebastian Cristaldi, responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che evidenzia come la malattia si stia diffondendo “presumibilmente per le temperature, rimaste piuttosto alte“.
Quali sono i sintomi?
Dovuto ad un’infezione del tratto respiratorio, la bronchiolite si presenta con sintomi simili a quelli di un’influenza generica. E’ naturale quindi, per i pazienti affetti dal virus, accusare naso che cola ( nota anche come rinorrea), febbre, tosse, difficoltà respiratorie e respiro sibilante.
Nei casi più gravi, l’infezione nei bambini e nei lattanti può causare inoltre distress respiratorio, una condizione che si manifesta con respiro rapido e affannoso (tachipnea) e può compromettere la capacità di assimilare ossigeno.
Ai genitori dei piccoli pazienti si consiglia di prestare attenzione ai sintomi della bronchiolite, e consultare un medico se il loro bambino mostra segni di difficoltà respiratoria o disidratazione. È fondamentale agire tempestivamente per evitare complicazioni.
I trattamenti per curare la bronchiolite
La prevenzione della bronchiolite passa attraverso la riduzione del rischio di contagio, specialmente durante i mesi invernali quando il virus RSV è più diffuso. È importante lavare frequentemente le mani, evitare il contatto con persone malate e pulire e disinfettare le superfici che possono essere contaminate.
Nei casi in cui l’infezione respiratoria sia stata già contratta, è possibile agire per contrastare i sintomi della malattia, intervenendo verso una rapida guarigione. Il trattamento della bronchiolite può includere: idratazione adeguata, riposo, monitoraggio della respirazione, e in casi selezionati l’uso di farmaci per aiutare a liberare le vie aeree.
Nei casi più gravi, può essere necessario il ricovero ospedaliero per fornire supporto respiratorio e assicurare un’adeguata ossigenazione.