L’allarme della Cisl sulla scuola: “Una su quattro non partirà”. Il Governo potrebbe impugnare l’ordinanza del Piemonte.
ROMA – Nuovo allarme della Cisl sulla scuola. Secondo quanto riferito dalla segretaria Maddalena Gissi “una su quatto presenta criticità per l’inizio dell’anno scolastico e non riaprirà. Questo significa che i dirigenti scolastici saranno costretti a definire orari a giorni alterni e frequenze parziali, e ricorrendo anche alla didattica a distanza. Non dimentichiamo che anche per la Dad è necessario avere docenti in cattedra che al momento non sono stati nominati“.
Azzolina: “Si riparte il 14”
Nessun passo indietro da parte della ministra Azzolina che, in visita a Biella, conferma la data del 14 come ripartenza della scuola. “E’ tutto sotto controllo – le parole della titolare del Miur citata dall’Ansa – ci siamo preparati ad affrontare i problemi ad uno ad uno […]. Le incertezze sono dovute all’informazione distorta […]. Sono sicura che le famiglie e il personale sanno esattamente cosa devono fare“.
Il Governo nelle prossime ore valuterà se impugnare l’ordinanza della Regione Piemonte che obbliga di misurare la temperatura a scuola e non solo a casa.
I presidi: “Introdurre il certificato medico obbligatorio dopo tre giorni di assenza
Il ritorno a scuola preoccupa anche i presidi che chiedono al Miur di introdurre il certificato medico obbligatorio dopo tre giorni di assenza.
“In maniera sanitaria – ha detto Antonello Giannelli, presidente dell’Anp – non interveniamo. Chiediamo, però, che ci sia chiarezza. La riammissione a scuola, ad oggi, diversamente da come avveniva in passato, avviene senza certificati medici. Se uno studente si assenta e la scuola non sa il perché potrebbe avere anche il virus. Ma se nessun medico lo ha visitato saremmo di fronte a una riammissione non ottimale. Per questo bisognerebbe reintrodurre un obbligo di certificazione al rientro“. E la risposta d parte del Ministero potrebbe arrivare nelle prossime settimane.