Allarme Covid, l’Italia travolta da una nuova ondata: i dati dell’ultima settimana

Allarme Covid, l’Italia travolta da una nuova ondata: i dati dell’ultima settimana

Aumento dei contagi Covid in Italia: oltre 13.000 nuovi casi nella settimana dal 18 al 24 luglio 2024. Ecco la Regione con il più alto numero.

Nella settimana dal 18 al 24 luglio 2024, l’Italia ha visto un aumento significativo dei casi di Covid-19. Secondo il monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati oltre 13.000 nuovi casi.

Si tratta di un incremento di circa il 50% rispetto alla settimana precedente. L’incidenza media nazionale è salita a 23 casi per 100.000 abitanti.

Covid, crescono i contagi: è record negativo in Campania

La Campania, come riportato da Adnkronos.com, ha riportato l’incidenza più alta con 45 casi per 100.000 abitanti, seguita dalla Lombardia e dal Lazio.

In contrasto, le Marche hanno registrato l’incidenza più bassa, con solo 2 casi per 100.000 abitanti. Questi dati evidenziano una variabilità significativa nella diffusione del virus tra le diverse regioni italiane.

Il monitoraggio ha evidenziato un aumento anche nei ricoveri ospedalieri. Al 24 luglio, l’occupazione dei posti letto in area medica è salita al 2,4%, con 1.517 ricoverati.

Tra le fasce d’età più colpite, si segnalano gli anziani tra gli 80 e gli 89 anni, e gli ultra novantenni. In queste fasce, il tasso di ospedalizzazione è rispettivamente di 47 e 86 per milione di abitanti.

Mentre il tasso di ricovero in terapia intensiva è di 1 per milione in entrambe le categorie. La mortalità è pari a 4 per milione tra gli 80-89enni e a 12 per milione tra gli ultra novantenni.

La nuova sfida con la variante KP.3.1.1

Parallelamente all’aumento dei casi, si fa strada una nuova sottovariante del virus Sars-CoV-2, denominata KP.3.1.1.

Questa variante, discendente di KP.3 e JN.1, presenta una mutazione che potrebbe favorire la trasmissibilità del virus.

La crescita di KP.3.1.1 è preoccupante per le sue caratteristiche genetiche, in particolare la delezione del residuo di serina in posizione 31 della proteina Spike.

Studi recenti suggeriscono che questa mutazione conferisca un vantaggio di crescita al virus, aumentando la sua capacità di infettare le cellule umane.