L’Italia è in crisi: cresce il numero dei poveri, specialmente nelle zone del Sud Italia: 1 milione e 960mila famiglie in povertà assoluta.
In Italia la parola crisi economica è all’ordine del giorno. Alla luce dei recenti avvenimenti, come la pandemia globale da Covid-19 e il conflitto tra Russia e Ucraina, l’Italia ha subito un duro colpo con stime di crescita al 2%. Stando ai dati, il numero dei poveri in Italia ha raggiunto soglie record: 1 milione e 960mila famiglie in povertà assoluta.
Crisi dei carburanti, crisi energetica e alimentare. Già, perché anche la produzione alimentare ha subito un forte rialzo per quanto riguarda i prezzi di produzione e distribuzione: prezzi del genere non si vedevano dall’agosto del 1983.
La povertà si fa sentire specialmente nelle zone del sud Italia. Particolarmente diffusa la povertà minorile, e crescono anche le probabilità per chi ha una famiglia numerosa di non arrivare a fine mese. Durante gli ultimi anni nel Paese si è verificato un incremento della crescita della popolazione.
I dati
Secondo le stime, si contano circa 1 milione e 960mila famiglie in povertà assoluta, pari a 5.571.000 persone che sono il 9,4% della popolazione residente. Nel Mezzogiorno, l’incidenza della povertà più diffusa (10%). Non si può dire lo stesso nelle zone Nord-Ovest, in cui la povertà dilaga per il 6,7% fino al 7,9%.
Da quando si è verificata la pandemia globale, e quindi tra il 2020 e il 2021, la povertà è aumentata considerevolmente nelle famiglie composte da almeno quattro membri. La percentuale dei poveri in Italia è di 14,2% fra i minori.
Si tratta nella fattispecie di quasi 1,4 milioni di bambini e ragazzi. Invece, il dato scende all’11,4% fra i giovani di 18-34 anni e all’11,1% per la classe 35-64 anni. Scende ulteriormente, al 5,3%, per gli over 65. Situazione tragica per gli immigrati: secondo i dati le famiglie immigrate hanno ricevuto l’8% in più degli aiuti rispetto alle famiglie di origine italiana.