Lockdown a Natale, l’allarme di Confesercenti

Lockdown a Natale, l’allarme di Confesercenti

Emergenza coronavirus, Confesercenti lancia l’allarme sul lockdown a Natale e a Capodanno: si stima una perdita da 10 miliardi di euro.

Confesercenti lancia l’allarme legato al lockdown di Natale che il governo dovrebbe istituire per limitare al massimo i rischi legati alla trasmissione del coronavirus.

Lockdown a Natale, l’allarme di Confesercenti

I dati sono quelli presentati dalla presidente di Confesercenti Patrizia De Luise in occasione dell’assemblea annuale.

Secondo le stime di Confesercenti, la chiusura ipotizzata in queste ore, che prevede un lockdown tra Natale e Capodanno con possibile proroga per l’Epifania, porterebbe ad una ulteriore perdita di 10 miliardi di euro.

Tre miliardi circa vanno persi nella chiusura di ristoranti, bar e locali. Gli altri sette nei mancati acquisti nei negozi, costretti a chiudere le saracinesche.

La chiusura nel periodo delle feste di Natale andrebbe ad assestare un duro colpo all’economia. Anche perché il governo non sarebbe in grado di intervenire in maniera significativa e decisiva con i ristori, come fatto ad esempio dal governo tedesco.

Coronavirus negozio

La ‘distribuzione’ della crisi economica nel mondo del lavoro

“I lockdown hanno riguardato solo il terziario. Questo mentre nella prima fase c’era stato un blocco sostanzialmente generalizzato […]. Gli effetti particolarmente negativi si erano indirizzati al settore turistico che fino a luglio era rimasto sostanzialmente inattivo”, ha evidenziato De Luise come riferito dall’Agi.

Questo evidenzia come nella seconda fase dell’emergenza coronavirus le restrizioni abbiano penalizzato in particolar modo una parte del sistema produttivo. Il terziario, che rappresenta comunque uno dei pilastri. Durante la prima fase della pandemia abbiamo assistito ad una chiusura generalizzata che di fatto ha colpito tutti nello stesso modo. In questa seconda fase soffrono soprattutto gli autonomi e i dipendenti del privato, meno tutelati e soprattutto meno assistiti.