Allarme febbre del Nilo: cresce la preoccupazione per i contagi

Allarme febbre del Nilo: cresce la preoccupazione per i contagi

L’Italia è in allarme per la Febbre del Nilo con 99 casi accertati, tra cui 60 nella forma neuro-invasiva.

L’Italia è alle prese con un preoccupante aumento dei contagi da Febbre del Nilo, un virus trasmesso principalmente dalle zanzare. Con 99 casi confermati negli esseri umani, la situazione sta generando forte allarme.

Di questi, ben 60 casi si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, la più grave, mentre 14 persone sono risultate asintomatiche e 25 hanno sviluppato la febbre. Purtroppo, il virus ha già provocato quattro decessi: due in Veneto, uno in Friuli-Venezia Giulia e uno in Emilia-Romagna.

La diffusione del virus e i nuovi casi

Il primo caso di Febbre del Nilo in Italia è stato registrato a maggio 2024, ma la situazione è peggiorata rapidamente. Solo nella settimana tra l’8 e il 14 agosto, sono stati segnalati 47 nuovi casi. Questo incremento ha portato il numero totale a 99, mettendo in evidenza la pericolosità di questa epidemia. Il virus è stato rilevato non solo negli esseri umani ma anche negli uccelli e nelle zanzare, confermando così una vasta diffusione del patogeno nel territorio italiano.

Un altro elemento di preoccupazione è l’individuazione di un caso di Usutu Virus in provincia di Modena. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel suo ultimo bollettino del 15 agosto 2024, ha evidenziato come il virus del Nilo occidentale stia circolando in 33 province italiane, coinvolgendo 11 Regioni. La presenza del virus in uccelli e zanzare è stata confermata in numerosi casi, dimostrando come la situazione sia ben lontana dall’essere sotto controllo.

La Febbre del Nilo preoccupa

Sul fronte degli animali, il virus è stato rinvenuto in 40 uccelli stanziali di specie bersaglio distribuiti tra Sardegna, Abruzzo, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto. Inoltre, sono stati riscontrati 22 casi in uccelli selvatici trovati in Marche, Emilia-Romagna, Veneto e Campania. Il virus è stato individuato anche in 82 pool di zanzare catturate in diverse regioni italiane, come Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Abruzzo.

Nonostante questa diffusione tra animali e vettori, l’ISS ha rassicurato che non è stata rilevata alcuna presenza del virus nelle aziende avicole italiane. Quanto al Usutu Virus, è stato confermato che non è stato ancora riscontrato negli uccelli o nelle zanzare, limitando per ora la sua diffusione.