L’inflazione ha colpito anche il mercato del vino, lo rivelano i dati Istat.
L’inflazione ha avuto un impatto negativo sull’industria del vino, che si è riflettuto nelle vendite della distribuzione moderna (DM) durante il 2022 e nella prima parte del 2023.
Secondo i dati presentati dalla società Circana, le categorie del vino e delle bollicine hanno registrato una flessione rispettivamente del 6,2% e dello 0,5% nelle prime undici settimane del 2023.
Anche nel 2022, le vendite erano diminuite del 5,4% per le categorie del vino e del 5% per le bollicine. Questo trend negativo potrebbe essere causato dalla preoccupazione dei consumatori per i prezzi in aumento dei prodotti a causa dell’inflazione, che ha reso il vino un prodotto meno accessibile.
I prezzi del vino sono aumentati del 7%, mentre quelli delle bollicine del 6,6%. Ciò ha portato a un aumento delle vendite del vino dell’0,4% e del 6,1% per le bollicine.
“La crescita dei prezzi sarà più sostenuta proprio nel 2023”, afferma la rivista gourmet, sottolineando come il 2022 abbia visto meno promozioni sul vino, con sconti per un totale di 350 milioni di euro che rappresentano una diminuzione di 40 milioni di euro rispetto al 2021. Questa situazione ha causato una perdita di litri venduti in promozione pari a 17 milioni.
La rivista sottolinea che in un contesto di estrema volatilità, anche le bottiglie di vino a marchio del distributore (Mdd), generalmente meno costose rispetto ad altre marche, hanno subito delle perdite.
Nel 2022, il segmento delle bottiglie Mdd ha subito una riduzione del 8,8% in termini di quantità vendute per il vino e del 4,7% per le bollicine, con un calo del fatturato rispettivamente del 4,6% e del 2,2% rispetto al 2021. In sintesi, nessuno è stato risparmiato dalla situazione.
