Allarme polveri del Sahara in Italia, timore tra gli esperti: “Non chiamatela sabbia”

Allarme polveri del Sahara in Italia, timore tra gli esperti: “Non chiamatela sabbia”

Sono tornate le polveri del Sahara in Italia: ecco come bisogna proteggersi e chi è maggiormente a rischio.

Le polveri del Sahara hanno fatto il loro ritorno in Italia, tingendo i cieli con tonalità calde che vanno dal giallo al rosso.

Questi fenomeni, che assomigliano a semplici nuvole, sono in realtà ammassi di micropolveri che, con il cambiamento climatico in corso, diventano sempre più frequenti nelle nostre regioni.

Nonostante l’aspetto suggestivo, come riportato da Leggo.it, rappresentano un rischio per la salute pubblica.

Polveri del Sahara in Italia: chi è a rischio?

La dottoressa Laura Martino, responsabile dell’Unità operativa semplice dipartimentale di Pneumologia di Chieti, ha sottolineato a Rete 8: “Non chiamatela sabbia, piuttosto micro polveri che arrivano fino a noi non senza problemi per la salute“.

Queste polveri, sollevate in enormi quantità dai venti, raggiungono l’Italia spinte dagli anticicloni africani e si mescolano con le particelle Pm10, creando un pericolo significativo per il sistema respiratorio.

Le categorie più vulnerabili agli effetti delle polveri del Sahara includono anziani, persone con malattie cardiache e respiratorie, come l’asma, e soprattutto i bambini.

Alessandro Miani, presidente SIMA, ha spiegato: “I bambini sono particolarmente a rischio perché i loro sistemi respiratori e immunitari sono ancora in via di sviluppo e tendono a passare più tempo all’aperto rispetto agli adulti“.

Negli ultimi giorni, le polveri del Sahara in Italia hanno visto un rapido incremento, spinte dai venti meridionali.

Giovedì 20 giugno ha registrato la massima concentrazione, mentre già dal 21 giugno si è osservata una diminuzione. Si prevede che nel corso del weekend le polveri verranno spazzate via dalla Penisola.

Come difendersi

Per difendersi da queste polveri, sottolinea Leggo.it, bisogna seguire alcune specifiche indicazioni degli esperti.

Tra cui, è fondamentale ridurre al minimo l’esposizione nelle aree dove sono maggiormente concentrate e, quando necessario, indossare una mascherina.

Ma non solo, è consigliabile garantire un adeguato ricambio d’aria in casa favorendo la ventilazione naturale può aiutare a mantenere un ambiente più salubre.