Allarme salute: inaliamo 5 grammi di plastica a settimana
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Allarme salute: inaliamo 5 grammi di plastica a settimana

Plastica monouso

Quanta plastica finisce nel nostro corpo ogni giorno? E come fa? Queste le domande di partenza di una nuova ricerca, che mostra i rischi per la salute.

La plastica è ovunque, anche nei nostri polmoni. Per la precisione, ne respiriamo 16,2 bit all’ora, che in una settimana fanno circa 5 grammi, e in un mese, 20. Una dieta non esattamente salutare, come mettono in luce gli scienziati che hanno elaborato questi risultati e che hanno intenzione di approfondire l’argomento con altre ricerche.

“La densità di plastica nell’aria sta aumentando”: lo spunto per la ricerca

Laboratorio coronavirus

Lo studio che prendiamo qui in considerazione è stato pubblicato il 13 giugno 2023 sul sito Physics of Fluids, ed è il frutto del lavoro coordinato delle Università di Sydney e del Queensland (Australia), dell’Università Urmia (Iran), della Islamic Azad University e dell’Università di Comilla (Bangladesh).

Milioni di tonnellate di particelle di microplastiche sono state trovate in acqua, aria, e nel suolo. La produzione globale di microplastica sta impennando, e la densità delle microplastiche nell’aria sta aumentando significativamente” spiega uno degli autori della ricerca, Mohammad S. Islam. Il problema sta tutto qui: le microplastiche, derivate dai rifiuti, dalle lavorazioni industriali, dagli stessi tessuti sintetici dei vestiti, circolano ovunque.

Non stupisce quindi che ne siano state rinvenute percentuali anche nelle vie respiratorie umane: il rischio è quello dell’emergere, a lungo andare, di problemi respiratori, viste le sostanze chimiche e tossiche di cui esse sono fatte.

Lo studio e i risultati

Gli studiosi hanno perciò costruito un modello di fluidodinamica che replicasse in laboratorio la respirazione umana, al fine di verificare quanta microplastica siamo in grado di inalare e dove essa si deposita maggiormente. Sono stati impiegati frammenti di materiale plastico di diverse dimensioni (dagli 1,6 ai 5,56 micron) e di differenti forme (sfera, cilindro, tetraedro), e due diverse “velocità” di respirazione.

I risultati? Le microplastiche inalate arrivano alla quantità di 16,2 bit all’ora, e si depositano principalmente nella cavità nasale, nell’area orofaringea e nel retro della gola, a causa dell’anatomia particolarmente asimmetrica e complessa di queste zone. Si è anche visto che respirare più velocemente fa accumulare meno materiale.

Pensando già di creare un modello in scala reale di un polmone umano che approfondisca queste scoperte, lo scienziato YuanTong Gu commenta così la ricerca: “Questo studio enfatizza il bisogno di maggiore consapevolezza della presenza e dei potenziali impatti sulla salute della microplastica nell’aria che respiriamo”.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 21 Giugno 2023 10:45

Cosa è il gruppo Wagner della Russia e perché è accusato di ammutinamento?

nl pixel